Dal giornale-cattedrale all'universo liquido

Sommario workshop

"L’avvento del digitale ha sconvolto le nostre certezze analogiche frantumando il contenuto nelle sue unità elementari che hanno fatto premio sui contenitori. In un giornale il “senso” generale della comunicazione è dato dal contesto materiale, dalla pagina e dalla successione di pagine, dall’edizione. Si comunica con l’insieme del giornale, che dà appunto un “senso alla giornata”. Il contesto, incardinato nella finitezza della dimensione spaziale, è un contenitore che lega e “significa”. E’ questo l’oggetto che si vende, non le singole notizie in esso contenute. L’unità fondamentale del giornale cartaceo non è l’articolo, ma la pagina. Il web tuttavia è il luogo dei contenuti “liquidi”, che prendono la forma dei diversi contenitori e si ricompongono, o possono ricomporsi per dar vita a narrazioni e anche significati diversi. E’ proprio la ricomposizione della frattura fra l’informazione liquida e il contesto “significante” la sfida a cui oggi devono rispondere assieme l’architettura dell’informazione e il giornalismo digitale. Ai fini della comunicazione intermediata, giornalistica, non basta infatti “dare una notizia”, cioè raccontare una storia: occorre inquadrarla in un contesto, spiegarla, collegarla ad altre notizie. E’ in questo che risiede il valore aggiunto, la delega fiduciaria da parte degli utenti e la giustificazione di eventuali forme di pagamento. Nell’universo analogico la risposta è stata la costruzione della “cattedrale” del quotidiano, una complessa architettura in cui tutto si tiene per “costruire senso”. Ma come si fa a smontare la “cattedrale” nei suoi elementi costitutivi per aderire a un ambiente “liquido”? Target: Imprenditori, responsabili comunicazione e marketing, responsabili web, giornalisti, architetti dell'informazione, content manager. "