WI-Bike: la bicicletta intelligente di Piaggio
Luca Sacchi, Gruppo Piaggio: “un veicolo innovativo che è al tempo stesso una proposta di mobilità evoluta, oggetto di piacere e strumento avanzatissimo di fitness”
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Settore: Mobilità
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L’azienda
Il Gruppo Piaggio è il più grande costruttore europeo di veicoli motorizzati a due ruote e uno dei principali player mondiali in questo settore.
Fondato nel 1884 da Rinaldo Piaggio, dal 2003 è controllato da Immsi S.p.A. (IMS.MI), holding industriale quotata in Borsa Italiana facente capo a Roberto Colaninno, che ne è Presidente. Nel 2015 il Gruppo Piaggio ha registrato un fatturato consolidato di 1.295,3 milioni di euro in crescita del 6,8% rispetto al 2014 e un utile di 11,9 milioni.
Come nasce il progetto
Wi-Bike, la bicicletta elettrica a pedalata assistita, nasce per rispondere a due diversi trend presenti nel mercato: la sensibilità crescente per l'ecologia e il benessere fisico. Da un lato ci sono le esigenze di andare verso una mobilità sempre più sostenibile (che si esplicita, per esempio, nella chiusura al traffico di molti centri storici), dall’altro quelle di riuscire ad approfittare di ogni occasione per fare sport e allenarsi. A queste motivazioni esterne, quelle di aver individuato un mercato in crescita, si unisce l’idea di valorizzare al massimo alcune competenze interne del Gruppo che già da tempo stanno lavorando sui motori elettrici.
Wi-Bike
Il risultato è un veicolo innovativo che risponde alle esigenze di mobilità evoluta e, al contempo, è un mezzo divertente per il tempo libero e per il fitness. Questo grazie alle tecnologie avanzate che rappresentano le vere caratteristiche innovative del mezzo. Il cuore tecnologico della bici, rappresentato dal cruscotto, è integrato da un’app che nasce insieme e ne amplia le normali funzioni, creando un collegamento diretto tra device, bici e motore.
In concreto, queste caratteristiche si traducono nell'introduzione di una serie di funzioni che lasciano intravedere anche nuovi modelli di business.
Oltre al consueto monitoraggio delle condizioni del ciclista e della rotta percorsa, grazie al mix app-cruscotto-motore, la bicicletta diventa un vero e proprio strumento di fitness. Vi è inoltre la possibilità di pianificare lo sforzo che si vuole compiere in modo che il motore possa garantire il raggiungimento degli obiettivi prefissati, integrando o meno l'impegno dell’utente (proprio come una cyclette).
La connettività consente di accedere anche ai social network, condividendo e monitorando i percorsi degli amici, ma anche ricevendo continue informazioni sulle strade che si stanno percorrendo in una continua relazione tra realtà e virtuale.
La sim introdotta nel telaio, oltre a essere lo strumento per la connettività, rappresenta anche un valido antifurto in grado di localizzare il mezzo in caso di sottrazione indebita. La strumentazione è anche in grado di avvertire il proprietario, in tempo reale, se la bici sia stata scossa o rimossa.
Il futuro
App e connettività sono gli ingredienti essenziali del progetto Wi-Bike, infatti il motore trasferisce tutti i dati anonimi dell’utente al centro ricerche Piaggio che studierà, nel dettaglio, come la bicicletta è utilizzata dagli utenti. Il risultato sarà utile per i ciclisti che, nel breve periodo, troveranno a loro disposizione aggiornati e migliorati, software e firmware del motore. Anche l'azienda potrà trarre vantaggio da queste informazioni nella progettazione dei prossimi modelli che partiranno con una serie di informazioni che, fino ad oggi, erano impensabili. L'idea, poi, potrebbe essere quella di inventarsi, in futuro, servizi ad hoc; per esempio, si potrebbero vendere programmi di allenamento personalizzati, pensati da trainer professionisti, oppure si potrebbero inventare forme di gamification volte a fidelizzare i ciclisti.
Le difficoltà
I problemi principali riguardano la filiera di approvvigionamento dei pezzi, i fornitori sono infatti giganteschi rispetto ai produttori di bici e possono quindi strappare delle condizioni molto favorevoli, ma soprattutto non prevedono alcuna forma di targettizzazione.
Gli altri problemi, più generali, sono il mercato delle biciclette che rappresenta una grande concorrenza e la mancanza di regolamentazione del settore mobilità elettrica.
Dal punto di vista della connettività, invece, non si sono registrati grandi difficoltà nelle integrazioni tra i sistemi, anche se nei mercati esteri gli standard sono regolati e governati con logiche tra loro molto diverse.