Il Museo Campano di Capua si affida al leader nei servizi digitali per mettere in mostra i propri capolavori
Atos ha progettato la piattaforma CHeMaPS mettendo a servizio del paese una tecnologia digitale in grado di valorizzarne il patrimonio artistico e culturale e di ottimizzare la gestione dei

Il Museo Campano di Capua si affida al leader nei servizi digitali per mettere in mostra i propri capolavori

La soluzione tecnologica sperimentata per la prima nel Museo Campano di Capua offre strumenti di visita innovativi e percorsi personalizzati

L’ente

Il Museo Campano di Capua, fondato dal Canonico Gabriele Iannelli nel 1869 e inaugurato nel 1874, è di proprietà dell’Amministrazione provinciale di Caserta.

Si trova all’interno dello storico Palazzo Antignano, dono dei principi di San Cipriano al Comune di Capua; esso risale al IX secolo e incorpora in sé i resti della chiesetta di San Lorenzo ad Crucem di età longobarda e del seggio, detto "degli Antignano", uno dei tre Seggi nobiliari della città.

Nel corso degli anni, il Museo ha collezionato opere per lo più abbandonate, mal custodite e che, senza un autorevole intervento, sarebbero andate perse.

Capua è stata la città volutamente scelta come sede in quanto rappresentava la più illustre e antica metropoli della Regione, alla quale diede il nome. Il complesso museale è oggi strutturato in 5 aree: Archeologica, Medievale, reperti Rinascimentali, Pinacoteca e Biblioteca.

Tra i visitatori rientrano principalmente gli studenti delle scuole medie e degli istituti superiori, così come numerosi studiosi e turisti provenienti dall’Italia e dall’Estero.
L’attuale staff è composto da sette dipendenti.

La sfida

L’esigenza del Museo era quello di risolvere un problema tipico dei giacimenti culturali meno noti al grande pubblico, ovvero la necessità di essere visibili per promuovere i propri beni e attirare visitatori sul territorio.

L’impegno dell’Ente è rivolto ad attrarre turisti e addetti ai lavori proponendo un format d’avanguardia che, attraverso la digitalizzazione di opere e reperti, arricchisca l’esperienza del visitatore.

In questo contesto, Atos ha implementato un progetto pilota, in stretta collaborazione con i referenti dell’Ente.

L’impiego della piattaforma CHeMaPS

Atos ha realizzato un progetto di ricerca e sviluppo della piattaforma CHeMaPS,  basata su un archivio locale, denominato ‘Digital Asset Library’, capace di raccogliere l’intero patrimonio del museo in un inventario digitale, georeferenziato e arricchito di informazioni per la catalogazione di tipo tecnico e divulgativo. Questo archivio può essere implementato sia tramite un’importazione massiva da archivi di catalogazione già esistenti, sia alimentato da catalogatori tramite una semplice interfaccia utente.

Partendo da questo database, la guida è in grado di progettare diversi percorsi di visita al Museo, avvalendosi di uno strumento autore che la piattaforma CHeMaPS mette a disposizione e utilizzando applicazioni per smartphone e tablet. Queste nuove funzionalità digitali costituiscono un fattore di successo, in particolare nella creazione e gestione di visite ad hoc.

Il concetto di “progetto culturale”, direttamente elaborato all’interno dell’organizzazione museale tramite gli strumenti offerti dalla piattaforma, permette, inoltre, di gestire in maniera multicanale il lancio di nuove iniziative promozionali, attraverso l’uso combinato del sito web e dei canali social.

La sperimentazione è stata avviata a luglio 2016.

Benefici

L’introduzione di CHeMaPS nel Museo Campano, ha portato all’Ente numerosi benefici, tra i quali:

  • Incrementare la visibilità del Museo sui canali digitali;
  • Organizzare tour personalizzati e garantire assistenza in loco ai visitatori;
  • Fornire strumenti innovativi per l’organizzazione e la gestione dell’inventario digitale dei reperti del Museo, messi inoltre adisposizione del Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo tramite l’Istituto Centrale per il Catalogo e la Documentazione.
  • consolidare il prestigio del Museo Campano all’interno dei circuiti culturali della Campania, che oggi privilegiano i siti più famosi quali Pompei e la Reggia di Caserta.

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