Azienda Agricola Ponte Vecchio: la prima stalla robotizzata italiana che riporta ai ritmi naturali
La prima stalla robotizzata italiana che “vigila” sul benessere degli animali e si prende cura di loro, avvicinandosi il più possibile ai ritmi naturali.

Azienda Agricola Ponte Vecchio: la prima stalla robotizzata italiana che riporta ai ritmi naturali

Fabio Curto: “Può sembrare paradossale ma l’hi-tech ci ha permesso di tornare ai ritmi naturali”

L’idea in breve
Un’azienda che nasce negli anni ’50 e si sviluppa negli ultimi due anni grazie all’inclusione dell’innovazione. In due anni l’applicazione dell’hi-tech non solo dal punto di vista gestionale ma anche fisico in tutte le fasi di lavorazione: mungitura, allattamento dei vitelli e distribuzione cibo agli animali, ha portato ad un aumento della produzione (+25%) e del benessere dei capi, oggi 300.

L’Azienda Agricola Ponte Vecchio è la prima stalla robotizzata italiana che permette, paradossalmente, di tornare ai ritmi naturali e ai sapori della tradizione.

Un Unico Software per la gestione unificata non solo attraverso i PC aziendali ma anche tramite App negli smartphone degli allevatori. Big Data e analisi con reportistica attraverso app per ottimizzare il lavoro e efficentare le performance, alert e chiamate in caso di necessità, sono gli strumenti di cui oggi si avvale l’azienda.

L’allevatore oggi
Grazie all’innovazione oggi l’allevatore conosce ogni dettaglio sull’animale, ottimizza il suo tempo e migliora la produzione.

Le mucche vanno autonomamente a farsi mungere, con collare munito di chip si presentano al robot che verifica se è il momento opportuno o meno, a seconda del tempo trascorso dalla mungitura precedente. In caso positivo lava e deterge la mammella per garantire la massima igiene; tramite scanner laser si verifica il posizionamento dei capezzoli per l'attacco automatico della mungitrice e il latte viene analizzato immediatamente, per singolo capezzolo verificandone la qualità e le eventuali anomalie che ne definiscono lo stato di salute e lo stato di benessere dell’animale e in caso di problematica avverte immediatamente l’allevatore tramite notifica sulle app. Con questo processo è diminuito di molto l’uso di farmaci perché l’animale è costantemente controllato ma senza nessuna azione invasiva.

L’allevatore oggi ha, quindi, più tempo a disposizione, ma soprattutto conosce in ogni momento lo stato dell’animale ed è in grado di intervenire tempestivamente ed esattamente sul problema già identificato.

La APP il migliore alleato dell’allevatore
Qualora vengono riscontrati elementi non conformi sull’animale la App invia un alert sullo smartphone dell’allevatore, il quale potrà valutare la situazione. In caso di problema grave la App telefona direttamente all’allevatore, una voce registrata espone il problema. Una App interrogabile da remoto permette quindi all’allevatore di sapere in ogni momento lo stato di salute di ciascun animale. Si tratta di raccolta e analisi dati costante: dal numero dei minuti di ruminazione, al numero di volte in cui l’animale è stato munto, a quanto mangia, alle informazioni sullo stato riproduttivo, alla verifica dallo stato di salute dell’animale, ogni aspetto viene registrato, rielaborato e riproposto attraverso un sistema di reportistica.

Con questo processo si arriva a quello che può sembrare un paradosso: ovvero con l’Hi-tech si torna ai ritmi naturali e si è più attenti al benessere degli animali. Per fare un esempio la mungitura non avviene due volte al giorno, ma quando l’animale sente il bisogno di essere munto, meno litri di latte per munta significano meno stress per l’animale stesso.

Un processo che si alterna con l’alpeggio nei mesi estivi.

Automatizzazione completa per mungitura, allattamento e alimentazione degli animali che permette all’allevatore maggior tempo a disposizione, maggiori informazioni specifiche su ciascun animale e una migliore capacità di intervento. Diminuisce dunque la quantità di tempo ma migliora nella qualità.

Benefici

L’esigenza nasce in seguito ad un incidente naturale: un fulmine nei mesi estivi, durante il periodo di alpeggio colpì la stalla. La soluzione: immaginare una situazione in cui poter proseguire il lavoro ma con tempi e modalità completamente differenti. Ed ecco che la tecnologia nata nel 2014 in Olanda con casi di successo nella sua applicazione rappresenta la risposta più efficace. Dall’Olanda all’Italia la stalla diventa quindi 2.0. I benefici sono quantificabili in termini di tempo, ad esempio la parte di alimentazione degli animali oggi ci occupa un’ora e trenta ogni tre giorni (prima occupava tre ore e trenta ogni giorno) il tempo che si deve dedicare a caricare la cucina.

E’ stato eliminato il Diesel e tutto oggi viaggia su fotovoltaico, con grandi benefici sull’ambiente. Gli animali stanno bene, vengono impiegati meno farmaci e tutto viene controllato eliminando anche la necessità di pastorizzazione per la produzione dei formaggi nel caseificio aziendale. I prodotti sono quindi realizzati con latte crudo, come si faceva una volta. Aumento anche della produzione siamo cresciuti del +25% e lavoriamo con 300 capi. E soprattutto sicurezza dei prodotti:

Produzione di latte, lavorato nel caseificio aziendale yogurt, formaggi, ricotta e burro, lavoriamo a latte crudo. Il latte che arriva dai nostri animali è certo e sicuro perché abbiamo sotto controllo l’intera filiera.

L’azienda
L'Azienda Agricola Ponte Vecchio ha sede all'interno di un vecchio mulino, posto vicino al ponte che attraversando il Piave unisce Pederobba a Vidor e a Valdobbiadene.

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