Chat in arabo, banda larga in moschea e totem nelle piazze: così Novara annoda la sua rete multietnica
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Settore: Pubblica amministrazione
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L'IDEA IN BREVE
L'integrazione delle comunità straniere che abitano la città passa anche per l'aumento della loro connessione digitale. L'abbattimento del digital divide che penalizza le famiglie e le associazioni dei migranti è l'ambizioso obiettivo del progetto Novara per tutti, promosso dal comune piemontese con un finanziamento della Fondazione Telecom Italia. Nei quartieri di Sant'Agabio, Centro e Santa Rita, dove il 20% dei residenti è di origine immigrata, saranno realizzati 10 chilometri di nuove reti internet a banda larga, installati due totem in ambiente urbano esterno per l'accesso gratuito alla rete, realizzati nove hotspot del wi fi comunale. Sarà inoltre attivata una innovativa app per la chat multilingua, con cui gli stranieri si potranno informare in modo interattivo sui servizi comunali.
L'ESIGENZA
Il progetto nasce dal bisogno di promuovere l'inclusione sociale nei quartieri ad alta densità di popolazione immigrata, con più difficoltà all'accesso ad internet. L'area target è stata individuata analizzando la composizione sociale delle tredici circoscrizioni cittadine: i quartieri a più alta presenza di cittadini stranieri sono risultati Centro (circoscrizione 1, 19,77% di stranieri), Sant'Andrea (circoscrizione 2, 22,96%) e Sant'Agabio (circoscrizione 4, 27,62%). La concentrazione è alta non solo in termini percentuali ma anche assoluti: nei tre quartieri abitano 6.282 stranieri, ben il 42% di tutti quelli che vivono a Novara. La loro età media è di 45 anni, perciò si è valutato che ci sia una significativa quantità di utenti giovani con più dimestichezza con le piattaforme tecnologiche.
LA SOLUZIONE
L'amministrazione comunale di Novara si è aggiudicata un finanziamento di 120 mila euro con il bando della Fondazione Telecom Italia “Favorire l’integrazione dei residenti di origine straniera nelle aree metropolitane attraverso una maggiore conoscenza dei servizi disponibili mediante l’utilizzo di piattaforme tecnologiche”. Il Comune ha stanziato ulteriori 75 mila euro. Gli altri partner tecnologici sono Omnigis di Norcia e Sirti di Milano.
Sono in corso i lavori per la posa di 10 chilometri di nuove diramazioni della rete civica a banda larga. Entro 20 mesi saranno istallati due totem (nell'area mercatale di Sant'Agabio e nella piazza della stazione) e nove punti di accesso al wi fi gratuito. Fra questi la moschea, il centro di prima accoglienza ex Tav, parchi e sedi di associazioni del terzo settore.
Il fiore all'occhiello è la “chat intelligente” Novar@chat, in fase di test, con cui da web, da app e dai totem gli utenti potranno formulare domande in in lingua inglese e italiana (prevista l'attivazione anche di una versione in arabo). Un motore di ricerca ontologico, “M3”, reindirizza le domande sui temi dell'alloggio, della salute, dei permessi di soggiorno, della scuola, del lavoro verso le risposte contenute in una lista di FAQ. In caso di mancata soddisfazione della domanda, il cittadino viene aiutato con l'intervento “faccia a faccia” dei mediatori culturali del Comune.
IL CAMBIAMENTO
L'attesa di cambiamento affidata al progetto Novara per tutti guarda in due direzioni, di ordine civico da un lato, economico dall'altro. In primo luogo l'obiettivo dei promotori è far sì che le persone di origine straniera, anziché essere costrette a rivolgersi fisicamente agli sportelli comunali, usufruiscano sempre di più dei servizi pubblici attraverso gli strumenti elettronici. Per allargare questa “cittadinanza digitale” a tutte le comunità straniere di Novara si prevede di aggiungere nuove lingue, come il cinese, al software Novar@chat.
In secondo luogo si punta, con l'allargamento della rete di banda larga comunale ai quartieri ad alta densità di straneri, a stimolare la domanda di servizi di rete che possano venire poi soddisfatti dagli operatori privati. In questo senso l'azione ha fra gli obiettivi la creazione di un nuovo mercato per i servizi digitali.
Le ricadute positive delle infrastrutture realizzate saranno comunque percepite anche dai cittadini di lingua italiana, che potranno ovviamente usufruire di tutti i servizi in questione.
L'AZIENDA
Il comune di Novara ha 101 mila abitanti di cui circa il 13% costituito da popolazione straniera.
Il fatturato dell'ente è di 105 milioni all'anno e i suoi dipendenti sono 650.
La rete civica di proprietà comunale è costituita da 160 chilometri di cavi in fibra ottica che collegano fra di loro le sedi degli uffici comunali e provinciali, diverse scuole, le sedi universitarie, la questura, la polizia municipale, i musei civici e altri siti di interesse pubblico. Con questo progetto la rete sarà ampliata di ulteriori 10 chilometri.