L’innovazione di Loriblu, tra alto artigianato e tecnologia
Claudia Cuccù, Responsabile Amministrativa Loriblu: “Abbiamo un nuovo rapporto con le tecnologie, perché possono rispondere alle nostre esigenze e valorizzare le nostre competenze. È una nuova fase"
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Settore: Prodotti calzaturieri
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L’azienda
Loriblu è stata fondata nel 1976 a Porto Sant’Elpidio nel cuore del distretto calzaturiero italiano. Graziano Cuccù nel sottoscala di casa prende una vecchia lavatrice e ne fa una sfibratrice scarta cuoio, e questo è l’inizio di una azienda familiare che ora è arrivata alla seconda generazione. Negli anni ‘80 e ‘90 Loriblu lavora soprattutto in conto terzi, ma poi impone il proprio marchio, che identifica una produzione di qualità, nella fascia medio alta, destinata soprattutto all’esportazione.
Attualmente nello stabilimento di 15000 metri quadrati, dotato di pannelli solari e altamente tecnologico, lavorano oltre 100 persone: le quattro manovie elettriche possono produrre fino a 2000 paia di scarpe al giorno. Le calzature a marchio Loriblu sono presenti nei negozi più esclusivi in tutto il mondo, ma sono stati aperti anche cinque negozi monomarca.
Innovare la tradizione
Una azienda che si è sviluppata sull’esportazione, realizza due collezioni all’anno, ha bisogno di circa sei mesi per la produzione di un nuovo modello e punta tutto sulla qualità, ha fatto dell’innovazione e dell’uso delle tecnologie una strategia di sviluppo. Loriblu concilia manifattura e artigianalità della scarpa con i macchinari e le tecnologie più avanzate: questo non è per nulla scontato. Loriblu inoltre non ha innovato solo il processo produttivo, ma ha puntato sulle nuove tecnologie anche nelle attività commerciali, nel marketing, nell’e-commerce; Loriblu può essere considerata una tra aziende del settore più avanzate.
Il COVID ha dato un forte impulso verso un uso allargato delle tecnologie, ha rappresentato una spinta verso il cambiamento, in un contesto in cui erano venuti a mancare i consueti strumenti di produzione, di commercializzazione, di promozione, i viaggi, le fiere, gli eventi che valorizzano la moda italiana in tutto il mondo.
La rivoluzione della terza dimensione
La scelta è stata quella di utilizzare strumenti, tecnologie e programmi già usati in altri contesti, “piegandoli” alle esigenze di una produzione artigianale di alto livello. L’obiettivo è far incontrare competenze, conoscenze e capacità umane che caratterizzano la manifattura artigianale con le potenzialità delle tecnologie.
Nella vendita, B2B e B2C, la rappresentazione a tre dimensioni facilita la scelta del modello, del colore e della forma. Questo diventa ancora più importante in una situazione in cui la scarpa non può essere indossata, toccata, vista alla luce naturale o artificiale.
Il fattore umano
Da sempre la produzione artigianale di qualità si è basata sulle competenze creative e di produzione delle persone. Questa risorsa fondamentale non può essere sostituita dalle tecnologie o dispersa, ma è necessario investire in formazione. Solo in questo modo sarà possibile far crescere in azienda una nuova generazione di artigiani in grado di sfruttare al meglio le potenzialità dei nuovi strumenti, di dialogare con loro. Questo vale anche per le persone coinvolte nella vendita, nel marketing, nella promozione e nei negozi monomarca. Loriblu sta solo anticipando un cambiamento che poi toccherà tutto il settore.
Benefici
Questo tipo di innovazione, sia nella produzione che nella commercializzazione, avrà sicuramente delle ricadute economiche, in termini di riduzione dei tempi e dei costi. Ha poi rappresentato una risposta alla situazione di blocco imposta dal COVID. Ma è solo un inizio.