A Borgo d’Anaunia si apre una mining farm green
Nuovi modelli di sostenibilità per le centrali idroelettriche

A Borgo d’Anaunia si apre una mining farm green

Daniele Graziadei, Sindaco di Borgo d'Anaunia: “Questa soluzione innovativa valorizza l’energia prodotta in modo discontinuo dalla centrale idroelettrica municipale e contribuisce alla sua sostenibilità nel tempo”.

L’ente
Borgo d'Anaunia è un comune italiano di 2.501 abitanti della provincia autonoma di Trento. Si tratta di un comune sparso, con tre nuclei che un tempo erano autonomi: Fondo, Castelfondo e Malosco. Sono situati nella parte settentrionale della Val di Non, detta Alta Anaunia. L'Alta Val di Non o Alta Anaunia, una parte della quale è anche chiamata "Val di Non tedesca" riferendosi ai comuni germanofoni facenti amministrativamente parte della provincia autonoma di Bolzano, è l'area in quota della Val di Non. A Fondo nel 1925 è stata costruita una centrale idroelettrica, sul torrente Novella, per dare energia alle industrie della valle. Nel 1972 è stata acquisita dall’Enel, e poi dismessa. Rilevata dal comune di Fondo nel 1986, l’impianto è stato definitivamente riattivato nel 2007. Come tante piccole centrali, non è dotata di un bacino, ma utilizza le acque di un torrente con flussi d’acqua stagionali, quindi la produzione non è costante.

Energia idroelettrica convertita in potenza di calcolo
La mancanza di una continuità produttiva rende questi impianti poco interessanti dal punto di vista energetico ed economico, soprattutto se sono necessarie opere di manutenzione importanti. Al termine del periodo in cui il Comune ha goduto degli incentivi statali, la Giunta ha deciso di valorizzare la centrale idroelettrica municipale “Alta Novella”, destinando un quinto dell’energia prodotta all’alimentazione di un datacenter.  È stato così firmato l’accordo con la IDM srl di Trento che, in partnership con Alps Blockchain, ha fornito 40 supercomputer installati all’interno della centrale. Il quinto della produzione totale di energia può in questo modo essere venduto sotto forma di potenza di calcolo, a un prezzo più alto dell’energia elettrica messa in rete. Sia la centrale che il datacenter sono gestiti in remoto.

Mining Farm Green
Le mining farm sono vere e proprie miniere digitali dotate di super computer, detti miners, che scavando tra dati criptografici e stringhe numeriche, generano potenza di calcolo utile al funzionamento delle reti della blockchain e all'estrazione di nuove unità di criptovalute. La principale voce di spesa di una mining farm è l’elettricità, necessaria H24 per 365 giorni all’anno. Inoltre, i super computer hanno necessità di un adeguato sistema di raffreddamento e di aerazione, che consuma altra elettricità.
Alps Blockchain ha messo a punto un sistema di gestione etico e intelligente che offre la possibilità di dare nuova vita a centrali idroelettriche esistenti, attraverso l'installazione di tecnologie di ultima generazione che consentono di ottimizzare il rendimento delle risorse a disposizione.

Benefici
Una soluzione come quella attuata nella centrale “Alta Novella” permette all’amministrazione di progettare un futuro chiaro all’impianto, dando stabilità anche al bilancio comunale. La struttura sarà poi riammodernata, per diventare un vero e proprio centro di supercalcolo della potenza di 4 petahash (hash rate è l'unità di misura della potenza di elaborazione della rete Bitcoin), ideale per l’estrazione di monete virtuali in maniera green. In Trentino Alto Adige stanno nascendo nuovi impianti di estrazione, all’interno di vecchie centrali idroelettriche, capaci di fornire un’energia completamente pulita alle operazioni di mining. Nell’area, oltre al nuovo impianto di Borgo d’Anaunia, ne saranno aperti altri, sempre a cura della Alps Blockchain.

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