Ansaldo Green Tech risponde alle sfide della transizione energetica con tecnologie e soluzioni innovative
Daniela Gentile, A.D. Ansaldo Green Tech: “Per la prima volta nella storia dell’uomo siamo di fronte a una trasformazione che non nasce da una nuova tecnologia che crea un contesto per il suo sviluppo, ma, al contrario, ha origine dalla consapevolezza che è necessario un cambiamento ed è questa consapevolezza che muove lo sviluppo tecnologico”
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Settore: Energia
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L’azienda/l’ente
Ansaldo Green Tech nasce nel 2021, come spin-off di Ansaldo Energia, con un focus specifico sulle soluzioni a servizio della transizione energetica. Ha una mission ambiziosa e sfidante, che si declina su tre obiettivi: innovare la produzione di energia per accelerare l’evoluzione verso forme di generazione carbon-neutral, ottimizzare la produzione e lo stoccaggio di elettricità, facilitare la transizione evitando inefficienze, sprechi di risorse e disagi agli utenti. Partendo dalle radici di Ansaldo Energia, un’azienda con 170 anni di storia nel campo della power generation, dal suo know-how tecnologico e dalla sua ricerca continua di innovazione, Ansaldo Green Tech si è sviluppata come un modello di business flessibile, pronto ad accogliere le opportunità e le sfide di un mercato in continua evoluzione.
L’idea in breve
L’idea di Ansaldo Green Tech nasce ancor prima del 2021 dalla volontà di Ansaldo Energia di intraprendere un percorso di diversificazione del business sulla base di un contesto in trasformazione. Il Green Deal aveva già preso avvio, l’Unione Europea iniziava a chiedere agli Stati membri di mettere in atto azioni per perseguire la transizione e a ribadire la necessità di una strategia sull’idrogeno. A settembre 2020, la Commissione europea aveva presentato il piano per ridurre le emissioni di gas a effetto serra, con l’obiettivo di una riduzione di almeno il 55% delle emissioni entro il 2030, in previsione dell’obiettivo generale di raggiungere la neutralità climatica in Europa entro il 2050. In questo contesto nasce Ansaldo Green Tech.
Innovare partendo dalle radici
Nella fase iniziale lavorano al progetto cinque persone provenienti del reparto di Ricerca e Sviluppo di Ansaldo Energia, guidati da Daniela Gentile, già responsabile di innovazione e sviluppo dei prodotti core dell’azienda (turbine e generatori). Il team individua innanzitutto gli asset già presenti in Ansaldo Energia sui quali poter far leva per andare verso la transizione: l’importante know-how e il lavoro di sviluppo tecnologico che ha portato l’azienda ad essere uno dei quattro player mondiali in grado di progettare turbine a gas; il sito produttivo di Genova, con i suoi 210.000 mq di realtà produttiva in una posizione favorevole (dove gli elettrolizzatori possono essere assemblati, imballati e spediti); il modello di business che si articola su tre pilastri, ovvero progettazione e produzione di componenti, realizzazione di impianti complessi, attività di service, evolute negli anni grazie a un approccio digitale.
L’idrogeno per la decarbonizzazione e la diversificazione energetica
Partendo dalle leve individuate, Ansaldo Green Tech valuta nuove strategie, tecnologie e prodotti per sviluppare il business verso la transizione energetica. Punta sull’idrogeno, come nuovo vettore energetico, centrale nella strategia per la transizione, e sull’energy storage, imprescindibile per superare i limiti di programmabilità e intermittenza delle fonti rinnovabili. Sull’idrogeno l’azienda ha individuato diversi strumenti di supporto che l’Italia e l’Europa hanno messo a disposizione di questa sfida. Ha ottenuto un finanziamento “PNRR” su “Ricerca e Sviluppo sull’Idrogeno” per un progetto in collaborazione con l’Università di Genova. Si chiama NEMESI (Nuovi Elettrodi e Membrane per Elettrolizzatori a Scala Industriale) e ha l’obiettivo di sviluppare elettrodi e membrane innovativi per la produzione di idrogeno in elettrolizzatori basati sulla tecnologia AEM (Anion Exchange Membrane). È solo uno dei tanti progetti su cui è impegnato il team di Ansaldo Green Tech.
L’energy storage per immagazzinare energia e metterla in rete quando serve
Oltre alla produzione di elettrolizzatori, Ansaldo Green Tech ha puntato anche sull’accumulo di energia. Il fabbisogno di accumulo è indubbio. La produzione di energia da fonti rinnovabili non può essere programmata, talvolta supera le necessità del momento e, se non si hanno adeguati strumenti di accumulo, si rischia di sprecare il surplus.
Nel maggio 2022, Ansaldo Green Tech ha firmato un MoU con Eni per realizzare impianti di energy storage all’interno di siti industriali dismessi. Tra le realtà con cui ha avviato una collaborazione, c’è Energy Dome, una startup italiana che ha sviluppato e brevettato una tecnologia che utilizza CO2 per immagazzinare energia, offrendo un’importante alternativa alle soluzioni esistenti, meno sostenibili, come il litio che richiede grandi quantità di acqua per essere estratto e non è disponibile in quantità consistenti nel nostro continente.
Benefici
Le carte da giocare nella partita della transizione energetica dovranno essere tante e diversificate. Non è possibile essere vincolati a un’unica tecnologia o a un’unica fonte di energia primaria. La pluralità è stata riconosciuta come un elemento di valore da istituzioni, governi e industrie. In questa direzione va Ansaldo Green Tech, a favore di una pluralità e di una diversificazione che riguarda sia le fonti energetiche sia le tecnologie. L’azienda, con il suo team oggi composto da oltre 50 persone, continuerà nel suo percorso di innovazione per affrontare le sfide della transizione ed essere parte del cambiamento, protagonista di un settore in piena trasformazione.