Al Museo Archeologico Nazionale di Taranto un progetto integrato di promozione culturale, digitalizzazione dei beni museali e sviluppo sociale
I beni culturali per l’innovazione tecnologica e sociale

Al Museo Archeologico Nazionale di Taranto un progetto integrato di promozione culturale, digitalizzazione dei beni museali e sviluppo sociale

Eva Degl’Innocenti, Direttrice del MArTA: “Il progetto è iniziato nel 2016. Adesso, nel periodo COVID abbiamo sviluppato le attività di back-office, il marketing, la promozione, le visite e la didattica da remoto. E aumentato gli introiti. Il MArTA ha un ruolo sempre più importante per il rilancio sociale della città”

L’ente
Il Museo Nazionale Archeologico di Taranto fu istituito nel 1887 e occupa sin dalle origini l’ex Convento dei Frati Alcantarini, o di San Pasquale, costruito poco dopo la metà del XVIII secolo.  L’istituzione del Museo Nazionale di Taranto rafforzò il ruolo della città ionica come punto focale della tutela archeologica. Nei decenni successivi si arrivò alla creazione di un vero e proprio Museo Archeologico, rivolto alla città.
A partire dagli anni Novanta iniziò una fase di ristrutturazione dell’edificio e il completo riallestimento delle sale. Nel 2007 e poi nel 2013 sono state aperte al pubblico le sezioni dedicate alla cultura funeraria ellenistica e all’età romana e medievale. Nel 2014 il Museo riceve lo statuto di Istituto ad autonomia speciale. Il Museo progressivamente completa l’allestimento del piano superiore, dedicato alla preistoria e protostoria della Puglia, alla città e alle necropoli di Taranto di età arcaica e classica. La nuova area viene aperta al pubblico nel luglio del 2016.
Il progetto “Il Museo MArTA 3.0”, con progetto scientifico-culturale a cura della direttrice del Museo Eva Degl’Innocenti, realizzato con fondi europei FESR, inizia in quell’anno e coinvolge sia personale interno alla struttura, sia aziende ed enti esterni. La direzione del progetto, la curatela scientifica delle iniziative, le linee di sviluppo delle attività sono in capo alla Direzione del Museo e alle professionalità presenti nell’ente.

Il processo di digitalizzazione
Il progetto MArTA 3.0 è iniziato nel 2016 ed è ancora in corso, attraverso “sottoprogetti” che contribuiscono al raggiungimento degli obiettivi prefissati, in una logica di integrazione tra le diverse attività. Un primo intervento ha riguardato l’organizzazione del lavoro e il back office: sono state migliorate le condizioni di lavoro e sono state implementate le infrastrutture – rete, hardware e software – necessarie a sostenere i processi di innovazione.
Poi è stata avviata una campagna di digitalizzazione dei reperti e dei beni museali, 40.000 opere di cui 33.000 conservate nei depositi, quindi precedentemente non accessibili al pubblico, in gran parte inedite e mai esposte. Nel database appositamente realizzato in open data e source sono state inserite le schede descrittive, 80.000 immagini, 5.000 immagini stereoscopiche e modelli 3D.

Il FABLAB per l’innovazione tecnologica e innovazione sociale
Il Museo ha creato un FabLab con stampanti 3D, laser scanner, competenze tecnologiche e formative per la ricerca museale, per la ricerca, gli allestimenti, le postazioni tattili, per la didattica per scuole, per i giovani e i professionisti del territorio. Il FabLab è gestito da una società esperta di artigianato digitale, robotica, innovazione, digitalizzazione, che riversa royalties della propria attività al Museo. Il FabLab agisce anche come un incubatore per nuove progettualità, legate alle attività museali ma anche all’economia territoriale. Si tratta di un’iniziativa assolutamente innovativa nell’ambito dei beni culturali, che porta il museo ad essere un motore di sviluppo sociale per il territorio, favorendo la definizione di nuove professionalità, la creazione di start up e avvicinando le scuole, i giovani, gli universitari ai beni culturali come ambito di lavoro ad alta tecnologia.
Il museo ha anche firmato un protocollo di intesa con il Politecnico di Bari per una ricerca sui materiali, in particolare sull’argilla.

“Riposizionamento” del museo e della città
Nell’ambito del progetto sono state sfruttate le potenzialità del digitale, attraverso processi che hanno coinvolto cittadini, scuole, giovani, ma anche ricercatori, studiosi e storici.
È stata sviluppata una nuova immagine coordinata, un nuovo sito in otto lingue con piena accessibilità e una strategia social che utilizza anche Spotify e TikTok per la didattica, per la comunicazione e per il coinvolgimento dei visitatori nella promozione del museo.
Durante la chiusura per il Covid è stato inaugurato il Tour virtuale 3D del Museo, con percorsi per presentare oltre 6400 reperti archeologici, raccontati e commentati, che fanno parte della collezione del museo o delle mostre temporanee. Per accedere al Tour è richiesta una donazione, da 5 a 3 euro, che può essere fatta attraverso la piattaforma, connessa alla MArTA Card.
La promozione del museo attraverso una Call To Action anche in epoca di chiusura è stata molto efficace e ha coinvolto cittadini, giovani, artisti, imprenditori, amministratori, che sono diventati parte attiva nella comunicazione: sono stati postati moltissimi brevi video di promozione. Il museo, con tutte le sue iniziative, è diventato un fattore di identità della città e contribuisce a diffondere in Italia e all’estero una nuova immagine – positiva - di Taranto.
I visitatori stranieri, che già rappresentavano il 33% del totale, sono infatti passati a oltre il 40%.

I progetti futuri
Ovviamente la realizzazione del Tour, della Card e della promozione social del Museo è stata possibile grazie a tutte le attività pregresse e a una progettualità continua di ricerca, di innovazione tecnologica e sociale.
Sono in programma nuovi allestimenti per dare possibilità di accesso al patrimonio museale che è custodito nei depositi, una risorsa culturale ancora da sfruttare. È previsto un utilizzo ampio di tecnologie digitali, dalla realtà virtuale all’intelligenza artificiale, dalla realtà aumentata all’Internet of Things, utilizzando competenze maturate nel FabLab e sul territorio.

Benefici ottenuti
Il MArTA, attraverso la sua politica di innovazione, l'uso di strumenti digitali, come il tour virtuale in 3D e il dialogo costante con il pubblico sui social network, è riconosciuto come uno dei musei archeologici più importanti del mondo, sia dalla comunità scientifica sia dal pubblico, con una ricaduta economica, culturale e sociale sull’immagine della città. Inoltre, le strategie di digitalizzazione perseguite con coerenza negli anni hanno portato a un ottimo risultato economico anche durante la chiusura Covid: gli introiti (dicembre 2020 vs dicembre 2019) con un piano di marketing digitale e una piattaforma integrata per la vendita e la promozione del tour virtuale è raddoppiato. Questo consente di creare nuovi investimenti e crescenti attività di ricerca, di formazione, di didattica, per il futuro del Museo e del territorio.

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