Tersan Puglia, un Hackathon a caccia di idee innovative per un packaging sostenibile e compostabile
Leonardo Delle Foglie, AD Tersan: “La nostra filosofia è da sempre quella di recuperare tutto ciò che può essere restituito alla terra per fertilizzare i suoli. Abbiamo deciso che anche il nostro packaging non può essere da meno”
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Settore: Compostaggio rifiuti
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Area tematica: Industry
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L’azienda
Tersan Puglia, fondata nel 1974, gestisce nella provincia di Bari, a Modugno, un importante impianto di compostaggio industriale per il recupero di rifiuti organici con conseguente produzione di fertilizzanti agricoli. Tersan significa “terra sana”, un nome che racchiude la visione aziendale: recuperare tutta la sostanza organica che può essere restituita alla terra per fertilizzare i suoli in modo naturale.
L’impianto si occupa del trattamento dei rifiuti organici provenienti dalla raccolta differenziata, dei materiali ligneo-cellulosici di scarto derivanti dal verde pubblico e dei residui della lavorazione agro-industriale. Grazie all’utilizzo di un impianto innovativo, dotato di macchine e attrezzature industriali tecnologicamente avanzate, l’azienda garantisce un processo di compostaggio controllato in ogni sua fase per ottenere un prodotto di standard ottimale per l’utilizzo in agricoltura convenzionale e biologica. Tersan conta 63 dipendenti e ha un fatturato annuo di 17 milioni di euro.
Sostenibilità ambientale nel DNA aziendale
Sostenibilità ambientale, economia circolare, produzioni rigenerative sono le parole chiave che fanno parte del DNA aziendale fin dagli albori, tempi in cui questi concetti non erano ancora largamente diffusi. Tersan, proprio in tale ottica, ha voluto generare un miglioramento, coerente con la filosofia aziendale, anche sul fronte del packaging dei suoi biofertilizzanti, sostituendo la plastica con materiali più ecosostenibili.
L’Hackathon: innovazione per il packaging
Al fine di sondare il numero più elevato di soluzioni innovative per un confezionamento sostenibile e compostabile, l’azienda ha quindi organizzato un Hackathon a ottobre 2020, aperto a chiunque volesse proporre la propria idea: aziende, start up, innovatori, studenti da soli o in team. L’iniziativa ha suscitato grande interesse, sono stati valutati 17 progetti tutti ad alto tasso di creatività e innovazione. Tra questi, è stata selezionata per la fase di test la proposta di un gruppo di giovani presentatisi con Sumus Italia, azienda specializzata in nuove soluzioni per la raccolta del rifiuto organico con sacchi di carta riciclata. Il progetto è stato scelto perché di immediata fattibilità. La fase di studio per valutare la tenuta e la conservabilità del packaging in carta riciclata si concluderà a fine 2022 e il nuovo confezionamento verrà inaugurato nel 2023.
È infatti fondamentale, oltre alla sostenibilità del materiale, anche garantire, con verifiche non inferiori ai 6 mesi, l’efficacia del packaging per la preservazione delle caratteristiche di umidità e vitalità del fertilizzante e la tenuta nel tempo.
Plastica riciclata, un primo step
Un effetto positivo immediato, dopo questa esplorazione, è stato quello di compiere un primo passo verso la sostenibilità del confezionamento, usando per il packaging dei fertilizzanti una plastica riciclata al 70%. Un punto di partenza per l’azienda, in attesa della fine della fase di test sulla soluzione che consentirà di arrivare a un packaging totalmente sostenibile e compostabile.
Benefici ottenuti
La soluzione consente di rendere eco-sostenibile la componente packaging, in linea con i valori aziendali, con benefici per l’ambiente. Il nuovo confezionamento si inserisce nel percorso scelto verso la Carbon Neutrality e rappresenta un vantaggio sia per l’azienda che per il cliente: elimina lo smaltimento delle plastiche a favore di un recupero ecologico, con un alleggerimento del bilancio ambientale.
Va inoltre incontro alla sensibilità dei clienti di Tersan: imprenditori agricoli che hanno una forte attenzione alla sostenibilità, come dimostra la loro scelta di utilizzare materiale organico proveniente dalla catena del recupero per fertilizzare il terreno, valorizzando gli effetti positivi dell’utilizzo di sostanza organica anche nella lotta al cambiamento climatico e al riscaldamento globale.