Un’architettura virtuale per migliorare la continuità del Business e ridurre i costi di manutenzione dei sistemi informativi: il caso Acmei S.p.a.

Un’architettura virtuale per migliorare la continuità del Business e ridurre i costi di manutenzione dei sistemi informativi: il caso Acmei S.p.a.

L’azienda

Acmei è un’azienda della provincia di Bari che si occupa dal 1973 della distribuzione all’ingrosso ed al dettaglio di prodotti elettrici ed illuminotecnici nell’area del centro-sud Italia. Acmei è associata al network distributivo nazionale Elex Italia ed al consorzio europeo Imelco, con cui condivide costantemente strategie commerciali e di marketing. Acmei conta cinque punti vendita in Puglia ed in Abruzzo: a Triggiano (BA), a Modugno (BA), a Foggia , a San Giovanni Teatino (CH) e a Casarano (LE) con la società Medel Srl (appartenente al Gruppo), più un ufficio commerciale a Taranto e due agenzie di rappresentanza in Calabria e Basilicata per un totale di circa 340 dipendenti ed una rete vendita esterna formata da 60 agenti. Acmei è distributore esclusivo per la regione Puglia delle norme CEI emanate dal  Comitato Elettrotecnico Italiano.

L’applicazione

Con lo scopo di aumentare la continuità operativa e la flessibilità della propria infrastruttura hardware in relazione all’introduzione di nuove applicazioni a supporto del business, Acmei, in collaborazione con VAR Group www.vargroup.it, partner IBM, ha intrapreso un progetto di virtualizzazione dei propri server. Per potenziare le performance delle proprie risorse informatiche, per aumentare il livello di sicurezza nella gestione delle informazioni e per semplificare l’infrastruttura hardware riducendo i costi di manutenzione, l’azienda della provincia di Bari ha virtualizzato i numerosi server fisici originari attraverso l’adozione di un unico BladeCenter IBM. Le applicazioni critiche sono state razionalizzate e riallocate ai server virtuali in modo da semplificarne l’utilizzo e migliorarne le performance. Nella configurazione attuale tre lame contengono 15 server virtuali. Per utilizzare in modo più efficiente la memoria di massa, si è proceduto alla realizzazione di una Storage Area Network (SAN) IBM. Grazie alla nuova architettura, in caso di malfunzionamenti i server virtuali vengono riavviati in pochi secondi e la loro eventuale clonazione - per testare modifiche importanti di un applicativo in uso, oppure per provare nuovi software - richiede pochi minuti mentre in precedenza, era necessario un intervento tempestivo per ripristinare il sistema interessato da guasto per ridurre al minimo il tempo di indisponibilità dei servizi informatici.

Accanto all’ ambiente Open, Acmei utilizza delle “legacy application” su System i per le quali ha realizzato un sistema di Alta Affidabilità imperniato sull’uso del Cross Site Mirroring (XSM) tra i due server Power IBM: quello primario e quello secondario. L’XSM permette la duplicazione e sincronizzazione dei dati tramite una funzione integrata di autogestione che assicura la loro omogeneità in automatico: una copia di sicurezza, così, è sempre pronta per entrare in servizio in caso di guasto dell’omologo sistema in cluster. Conseguentemente, la gestione automatica del backup dei dati e la semplificazione dell’intera infrastruttura IT ha consentito una diminuzione dell’attività di manutenzione a carico della Funzione IT a garanzia di una migliore e più sicura continuità del Business.

I benefici

La nuova architettura IT ha permesso  ad Acmei di razionalizzare il proprio parco hardware con tre soli server fisici che contengono un totale di 15 server virtuali: l’attuale architettura virtuale costituisce l’elemento abilitante che consentirà all’azienda della provincia di Bari di gestire in modo più semplice l’introduzione di innovazioni legate ai sistemi informativi come, nel caso di progetti già pianificati, l’adozione di un nuovo sistema gestionale. Grazie alla infrastruttura virtuale per l’ambiente Open ed all’Alta Affidabilità tra i System i, Acmei ha ottenuto una migliore continuità nell’erogazione dei servizi informatici ai dipendenti: in tal modo è possibile effettuare gli interventi di manutenzione senza essere costretti a sospendere i servizi interessati, evitando di creare disagi sia agli utenti interni sia ai collaboratori esterni accedono ai sistemi informatici aziendali. La maggiore capacità elaborativa dei nuovi sistemi, contribuisce a ridurre i tempi di risposta aumentando sia il livello di servizio percepito, sia la produttività. Inoltre, sono diminuiti i costi dell’attività di manutenzione, poiché il back-up, la migrazione degli ambienti di lavoro, il recupero dei dati e dei sistemi è ora possibile in tempi rapidi, mentre in precedenza tali operazioni richiedevano spesso alcuni giorni lavorativi.