Coinvolgimento dei cittadini + tecnologie open = sicurezza urbana  Il modello della Città di Torino

Coinvolgimento dei cittadini + tecnologie open = sicurezza urbana Il modello della Città di Torino

L'ENTE

Torino si estende su una superficie di circa 130,34 chilometri quadrati, con una popolazione di  905.014 abitanti, di cui 474.020 donne. La Città, raccogliendo la sfida lanciata nel 2011 dalla Commissione Europea con l’iniziativa Smart Cities & Communities, si è candidata a divenire una “città intelligente”.  Il Comune ha dato vita alla Fondazione Torino Smart City per lo Sviluppo Sostenibile, ente preposto al coordinamento e alla gestione delle iniziative di Smart City. Per gestire al meglio il percorso verso la “città intelligente”, Città di Torino e la Fondazione Torino Smart City hanno avviato a febbraio 2013 un processo di programmazione strategica durato più di sei mesi, con il coinvolgimento (a titolo volontario e gratuito) di 350 persone di oltre 65 soggetti tra Enti, Università e Centri di Ricerca, Aziende ed Associazioni. Esito del percorso, sviluppato con la collaborazione tecnica di Torino Wireless, è un Master Plan denominato SMILE  (dall’acronimo di Smart Mobility, Inclusion, Life&Health, Energy). Il documento di 750 pagine raccoglie e presenta gli asset della Città, le best practices nazionali e internazionali, 45 idee progettuali sui temi verticali (mobilità, inclusione sociale, stili di vita e prevenzione, sicurezza urbana, energia e “integration”), modelli di governance e sostenibilità della Smart City.  
Per concretizzare le idee progettuali di SMILE, la Città ha partecipato a bandi europei e nazionali, utili ad avviare progetti di ricerca, di sviluppo tecnologico ed innovazione legati ai temi della “città intelligente”.

IL PROGETTO

Come in tutte le grandi città, un tema caldo è quello della “sicurezza”, ma anche quella della relazione tra la percezione dei cittadini, la dimensione oggettiva dei fenomeni, gli strumenti di intervento, gestione, prevenzione.  Sul tema della sicurezza urbana, Fondazione Torino Wireless, Politecnico di Torino, Telecom Italia e Città di Torino hanno sviluppato un progetto nell’ambito di FIWARE, Future Internet WARE. Fireware è lo strumento per attrezzarsi per l'Internet futura, di cui l'Europa si vuole dotare per combattere, e superare, i grandi colossi americani. La posta in gioco è alta, come sono rilevanti le risorse finanziarie messe in campo dalla Unione Europea.
Utilizzando Fireware, il progetto sperimenta forme di innovazione tecnologica nell’ambito della Sicurezza Urbana, basate sulla condivisione in modalità open di dati che evidenziano i fattori di maggiore impatto sulla qualità della vita, elaborati a partire dal contributo attivo dei cittadini e dallo sviluppo di un’applicazione per monitorare la situazione della sicurezza urbana dal punto di vista del cittadino e rilevare eventuali criticità da segnalare ai soggetti competenti della P.A.
Concretamente il cittadino si mette in contatto (usando telefono, mail, lettere, o testando l’app sviluppata nel corso del progetto) con il Contact Center della Polizia Municipale, che riceve la segnalazione e registra tutte le informazioni fornite in merito alla problematica percepita. L’informazione viene elaborata e integrata ai dati già disponibili nel database derivate da segnalazioni precedenti. Questi dati, nei limiti delle condizioni di utilizzo e privacy, vengono resi disponibili come Open Data.
Inoltre la criticità esposta dal cittadino viene geo-localizzata sulla mappa della città, che evidenzia l’insieme dei fenomeni segnalati, corredati da dati quali-quantitativi.
Per ogni caso, si calcola un set di indicatori chiave per la Sicurezza Urbana, il cui valore puntuale e la variazione nel tempo vengono visualizzati su un visualizzatore formativo in centrale.
Un sistema di notifica invia i valori puntuali degli indicatori chiave a tutti gli attori interessati per dare una risposta alla criticità nel periodo più breve possibile, ma anche per pianificare azioni strategiche nel medio-lungo periodo.
Il progetto non si sostituisce e non è assimilabile a strumenti di analisi complesse (cruscotto per la sicurezza) pensati per valutare gli impatti delle politiche di sicurezza nel lungo periodo, ma punta a dotare gli operativi di strumenti di comunicazione con i cittadini più dinamici, introiettandoli all’interno della PA per stimolare la “relazione cittadino/Città” in chiave di cittadinanza attiva, ed ad offrire nel contempo a chi gestisce l’operatività anche alcune analisi operative di breve periodo sui fenomeni.

I BENEFICI

Il progetto ha permesso di sperimentare e valutare:
- l’innovazione messa al servizio dei processi organizzativi della pubblica amministrazione permettendo di renderli più reattivi, flessibili ed efficaci;
- le potenzialità dell’innovazione tecnologica per conoscere meglio le esigenze espresse dal territorio (ad es. analizzando e monitorando le richieste pervenute dai cittadini) e quindi rispondere in modo più efficace, attraverso la definizione di opportune strategie di intervento.

Inoltre, questa esperienza ha aperto nuove prospettive in quanto ha permesso di ragionare su come le tecnologie digitali possono anche cambiare le modalità e i canali attraverso cui la pubblica amministrazione e i cittadini dialogano, sviluppando forme di cittadinanza attiva.

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