I progetti innovativi del Gruppo Plados-Telma all’insegna della sostenibilità
Lavelli green, impianti fotovoltaici, demanufacturing e riciclo di scarti industriali

I progetti innovativi del Gruppo Plados-Telma all’insegna della sostenibilità

Edoardo Bertini, CFO del Gruppo Plados-Telma: “Siamo tutti chiamati a dare un contributo alla costruzione di un mondo migliore per le generazioni che verranno”

L’azienda
Il Gruppo Plados-Telma è uno dei maggiori produttori di lavelli da cucina in materiale composito al mondo. Nel 1991 è nata la Plados SpA, a Montecassiano, in provincia di Macerata, che in breve è riuscita a conquistare una posizione di rilievo internazionale. Nel 2003, unendo le forze con Telma, ha dato vita ad uno dei centri produttivi più avanzati del settore. Oggi il gruppo ha un fatturato di 20,5 milioni di euro (2021), 150 dipendenti. Grazie alla divisione Delta Lab, dispone di un avanzato centro di ricerca dedicato allo studio di nuovi materiali sempre più performanti e innovativi. Dottorandi di ricerca e borsisti di importanti università del territorio lavorano nei laboratori aziendali sia per studiare nuove tipologie di materiali compositi e finiture sia per migliorare le caratteristiche e le performance di quelli esistenti.

L’idea in breve
Il Gruppo Plados-Telma è da sempre attento alla sostenibilità dei prodotti e del processo produttivo. È un tema a cui indirizza sforzi e risorse, nella convinzione che la sostenibilità sia un valore e una pratica che tiene insieme diversi aspetti, persone, ambiente e sviluppo, e che tale pratica debba iniziare in azienda e andare nel prodotto e dal prodotto alle case di chi lo acquista. Tante le iniziative messe in campo, per tradurre in azioni concrete il senso di responsabilità sociale e ambientale.

L’innovazione per la sostenibilità: dalle energie rinnovabili al riciclo
L’azienda è classificata “energivora” in quanto produce h24, 5 giorni su 7. Per questo, si è deciso di installare un impianto fotovoltaico sulla superficie degli stabilimenti. Con una potenza di 0,5 MW, l’impianto produce circa 500.000 kw/h interamente destinati ad autoconsumo e permette di soddisfare il 20% del fabbisogno annuo. È solo una tappa nel percorso verso la piena sostenibilità, intrapreso già anni fa. L’obiettivo finale è quello di rendere l’azienda più autosufficiente possibile grazie alle energie rinnovabili e di ridurre al minimo i consumi tramite l’efficientamento degli impianti di produzione e del parco illuminazione. Il Gruppo Plados-Telma partecipa anche a importanti progetti di economia circolare. Il tema centrale è il demanufacturing, ovvero il riciclo degli scarti industriali in materiale composito. Obiettivo di breve periodo è proporre al mercato una linea di lavelli green interamente ottenuti da materiali riciclati, utilizzando sia scarti industriali interni/esterni sia lavelli a fine vita ritirati tramite punti di raccolta e poi reinseriti nel processo produttivo.

I progetti attivi
Il progetto Marlic (Marche Applied Research Laboratory for Innovative Composites) ha come obiettivo la creazione di un Laboratorio di ricerca e innovazione applicata ai compositi annesso alla piattaforma della Regione Marche che finanzia l’iniziativa sui temi dell’ecosostenibilità e dei nuovi materiali. Si tratta di un partenariato composto da 21 imprese marchigiane, 5 enti di ricerca (CRM, Enea, Università di Camerino, Università di Ancona, Università di Urbino) e il cluster Marche Manufacturing. Plados-Telma, oltre a partecipare alla creazione del laboratorio, è responsabile del progetto di ricerca sul demanufacturing, che punta a creare una catena di valore tra i produttori di compositi e le aziende con tecnologia di trasformazione degli scarti. Un altro progetto, MMAtwo, nell’ambito del programma europeo Horizon 2020, mira a costruire una catena del valore di riciclo del Polimetilmetacrilato (PMMA), basata sulla produzione di Metilmetacrilato di seconda generazione (MMA) da prodotti a base di PMMA post-consumo e post-industriale. Il progetto quadriennale comprende 13 partner provenienti da 6 Paesi. Si concentrerà sulla gestione dei rifiuti di PMMA sia post-industriali che contaminati a fine vita, convertendo così anche i rifiuti difficili da riciclare in materie prime secondarie di alta qualità.

Benefici
L’uso di energie rinnovabili e l’efficientamento energetico del processo produttivo ha consentito la riduzione dei consumi energetici (-50% entro fine anno) e una diminuzione dell’impatto delle attività aziendali sull’ambiente. Nell’attuale periodo di caro energia, questo progetto ha avuto anche un’importante valenza economica. Inoltre l’impianto fotovoltaico consentirà al gruppo di risparmiare l’emissione di 300 tonnellate di CO2 sull’ambiente (ci vorrebbero 20.000 alberi per assorbire la stessa quantità). Con i progetti ancora in corso, Plados-Telma prevede di sviluppare un processo completo di economia circolare: produzione, vendita del prodotto finito, raccolta di scarti e prodotti a fine vita, reintroduzione nel processo produttivo. Gli impatti stimati: maggiore consapevolezza del pubblico sulla riciclabilità del PMMA, sensibilizzazione del mercato sul tema della sostenibilità, aumento della raccolta dei rifiuti, riduzione del consumo di energia e delle emissioni di CO2, produzione di beni con materie prime seconde.

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