L’iperconvergenza che semplifica
Stefano Filippi responsabile ICT: “Dovevamo capire se la soluzione proposta fosse giusta per noi e se avesse la visibilità sul futuro che ci aspettavamo, eravamo preoccupati per la compressi
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a cura di: INFORMATION CONSULTING
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Settore: Fabbrica 4.0
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Area tematica: Industry ICT & digital
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L’azienda
Fondata nel 1963 a Ponzano Veneto (Treviso) dal neo laureato ing. Luigi Saccà, STAM da piccola realtà familiare è diventata un’azienda strutturata con 130 dipendenti in Italia e due filiali, in Spagna e Brasile, con un fatturato di circa 25 milioni di euro.
STAM è leader a livello mondiale nella progettazione e costruzione di impianti per la lavorazione della lamiera da coil come le linee di profilatura ma anche linee di taglio in fogli o strisce.
STAM ha progettato, prodotto ed installato in oltre 70 Paesi nel mondo, oltre 1000 macchine per rispondere alle più svariate esigenze di clienti, di diversi settori.
L’innovazione fa da sempre parte del DNA di STAM.
Innovazione che emerge dalla relazione con i clienti, che vengono seguiti dalle fasi di progettazione fino alla messa in servizio della linea – costruita su misura per le loro specifiche esigenze.
Innovazione che si concretizza nella volontà di sperimentare sempre nuove soluzioni.
In STAM, ad esempio, già a inizio anni ottanta, venivano utilizzati i PC come interfaccia uomo-macchina in tutti gli impianti. Questo ha permesso un incremento della flessibilità, garantendo ai clienti finali una produzione just in time. Negli ultimi anni, STAM ha ideato la profilatura a sezione variabile per il settore automotive, rivoluzionando la tecnologia di questo settore per la quale sono ancora in atto in tutto il mondo studi e attività di ricerca.
STAM crede che per innovare sia necessario innovarsi, e per questo, si impegna costantemente per mantenere aggiornati l’intero ciclo produttivo, le infrastrutture IT, i software di sviluppo e quelli gestionali.
L’idea in breve
Per molte aziende, il rapido aumento delle applicazioni e l’aumento dei costi associati al mantenimento di infrastrutture legacy sono all’origine di problematiche IT. In questo senso abbiamo deciso di cambiare la modalità di conservazione e protezione dei dati, aumentando le prestazioni (soprattutto nella ricerca di dati) e risparmiando tempo ed energia. Con l’infrastruttura HPE Simplivity infatti siamo riusciti a semplificare e implementare operazioni IT a costi nettamente inferiori rispetto a quelli richiesti da soluzioni di cloud pubblico e tradizionali, abbinando l’infrastruttura IT e i servizi di dati avanzati in un’unica soluzione all-flash integrata.
L’esigenza
Lo scopo dell’intervento era quello di riorganizzare il sistema informativo interno, data center primario e secondario. In aggiunta, abbiamo colto questa occasione anche per installare le ultime versioni dei sistemi operativi e applicazioni server. Volevamo ottenere una semplificazione e aumentare le potenzialità dei dati da conservare. Dopo aver esaminato varie proposte abbiamo scelto la soluzione dell’iperconvergenza HPE, perché con questa si riesce a semplificare la struttura di gestione dei dati includendo più componenti su una sola macchina. Viene mantenuto il livello di sicurezza massimo, cosa per noi indispensabile, e viene eliminato il rischio dei fermi macchina, che, tra l’altro, anche durante il processo di migrazione dei dati, sono stati davvero limitati. Inoltre l’infrastruttura permette di lavorare in parallelo e, in caso di criticità, recuperare l’ultimo dato salvato da entrambi i server.
Implementazione del progetto
L’implementazione del progetto è stata studiata e seguita da Information Consulting, Platinum Partner HPE, che ci ha aiutato ad ottimizzare le risorse interne, per avere così maggiore flessibilità ed efficienza.
Dopo aver descritto il modello di gestione a Information Consulting il passaggio delle informazioni è avvenuto in maniera lineare e semplice.
Per la migrazione ci sono voluti 4 mesi, e ad oggi manca una parte di file ma sarà tutto concluso in massimo 5-6 mesi. Il passaggio non ha comportato alcun problema per gli utenti che non si sono accorti dei cambiamenti in atto.
Nel progetto abbiamo investito circa 200mila euro.
I vantaggi
Oltre a quelli già citati (risparmio energia, tempo e semplificazione complessiva) sono state unificate le modalità di back-up. Inoltre, si sono raggiunte delle performance di ricerca migliori, aumentando al contempo i livelli di sicurezza. Sono rimasti inalterati gli applicativi, mentre i cruscotti hanno acquisito qualche funzionalità aggiuntiva. Questo ha permesso agli utenti di continuare ad utilizzare gli stessi standard senza doversi abituare a nuovi.
Difficoltà affrontate
La parte più complessa è stata quella del dimensionamento dello “spazio disco”.
Costruire impianti, il nostro core business, significa conservare un’infinita quantità di dati e soprattutto vuol dire poterli recuperare immediatamente e velocemente. Si è passati da tre a due server, scegliendo sistemi più efficienti che adottano standard di compressione diversi da prima.
“Inizialmente, eravamo scettici – racconta Stefano Filippi, responsabile ICT dell’azienda – e ci siamo convinti ad adottare questa nuova soluzione perché, da un lato, siamo stati rassicurati da Information Consulting, e dall’altro, perché ci siamo confrontati con altre realtà che hanno già fatto un passaggio simili rimanendone soddisfatti. Vorrei infine sottolineare che alla base della nostra scelta c’è la volontà di tenerci tutti i dati in casa”.
I prossimi passi
Il prossimo step sarà la costante formazione del personale sui nuovi software installati e sulle norme di sicurezze da adottare. In STAM, crediamo che la tecnologia da sola non sia sufficiente a guidare lo sviluppo e l’innovazione. Le persone sono fondamentali in un processo di miglioramento continuo e, in quest’ottica, dobbiamo sempre riuscire a coinvolgerle.
Inoltre, poiché l’infrastruttura HPE Simplivity ci permetterà di semplificare la gestione IT potremo dedicare più tempo al miglioramento dei processi interni e avviare nuovi progetti.