Un'app per gli studenti dislessici: Mayor Tom fa “leggere con le orecchie”, con tecnologia open

Un'app per gli studenti dislessici: Mayor Tom fa “leggere con le orecchie”, con tecnologia open

  • Settore: Scuola pubblica del primo ciclo di istruzione e formazione

L'IDEA IN BREVE

Si chiama “Major Tom”, da un personaggio di una famosa canzone di David Bowie, la nuova app che permette di “leggere con le orecchie” a studenti dislessici o affetti da altri disturbi specifici di apprendimento: lo fa traducendo i fitti paragrafi di un testo scritto in un racconto vocale da ascoltare. L'intuizione nasce nelle aule dell'Istituto Comprensivo Statale 12 di Bologna, con il supporto finanziario del Comune di Bologna nell'ambito di un bando per l'Agenda digitale e il lavoro della software house Burstnet. Molto leggera, progettata per i dispositivi a basso costo, presto sarà disponibile sullo store Google Play, con l'obiettivo di estendere la sua utilità anche oltre l'ambito scolastico, per facilitare la vita ad adulti che soffrano di dislessia o altri disturbi di apprendimento.

L'ESIGENZA

L'esigenza è nata dalla quotidiana attività didattica dell'istituto dove, specie nelle classi della scuola secondaria di primo grado, si evidenziano le difficoltà di studenti dislessici che reggono con difficoltà l'aumento del numero di testi di cui è richiesta la lettura. Per ovviare alle difficoltà di lettura dei ragazzi, gli insegnanti della scuola già da alcuni anni sperimentano l'uso della tecnologia: inizialmente si servivano di due app in successione, ScanDoc e Speak It, disponibili per sistemi operativi Android. Dopo aver scattato una foto del testo interessato con la fotocamera del cellulare, si doveva azionare la prima app che elaborava l'immagine fotografica trasponendola in caratteri testuali; la seconda app, poi, si occupava di “leggere” quel testo restituendolo con una sintesi vocale. Il sistema si rivelava però macchinoso, spingendo gli insegnanti a cercare una nuova soluzione.

LA SOLUZIONE

Nel 2013 l'istituto ha partecipato e ha vinto un bando del Comune di Bologna proponendo una serie di azioni volte a fare della scuola un luogo di elaborazione della cultura digitale rivolta al territorio. Fra le iniziative previste, la riduzione del digital divide per gli over-60 (“nonni virtuali”) e la diffusione dell'accesso ai servizi digitali alle fasce deboli dal punto di vista sociale e culturale. La terza azione è la realizzazione di una app per supportare persone con disturbi specifici di apprendimento, sia studenti che adulti.

L'app, rilasciata nel dicembre 2014 e battezzata “Major Tom” prendendo spunto dalla canzone di David Bowie “Space Oddity” che racconta il dialogo fra un astronauta e il pianeta Terra, è stata realizzata dalla società di servizi informatici Burstnet di Bologna con tecnologia open source, ed è la prima del suo genere per dispositivi Android. L'utente viene guidato nei passaggi: scattare una foto del testo, selezionarne una parte, inviarlo via web ad un server che lo decodifica e rielabora restituendo un file audio che viene letto dal device. Tutto con una sequenza di semplici gesti sullo schermo. La scelta di ospitare il programma di rielaborazione su server deriva dalla volontà di non appesantire la memoria ram dello smartphone, venendo incontro alle necessità dei dispositivi entry-level.

IL CAMBIAMENTO

Le ricadute dal punto di vista didattico sono importanti. Da quando è stata introdotta a scuola, nel dicembre 2014, l'app viene installata sui dispositivi smartphone degli studenti dislessici, semplificando notevolmente la loro attività di studio. Oltre che nelle classi delle scuole secondarie di primo e di secondo grado, la sua utilità si sta allargando alle classi quarta e quinta della scuola primaria.

Ma il raggio d'azione si può estendere agli adulti, anche implementando, in futuro, la funzione di traduzione del testo scansionato da un'immagine fotografata.

Per il momento “Major Tom” si trova solo in formato file APK, e deve essere installato manualmente sui dispositivi dove lo si vuole attivare. Prossimamente è previsto il suo arrivo sulla piattaforma Google Play a un costo gratuito o comunque modesto, sempre in partnership con il Comune di Bologna, che in un futuro prossimo ospiterà anche sui propri server il dispositivo per le traduzioni, che oggi è temporaneamente installato nel server dell'azienda Burstnet.

L'obiettivo è di diffondere il più possibile il software fra bambini e adulti. Presto il codice sarà caricato sul sito GitHub rendendolo disponibile alla comunità di sviluppatori open source.

L'AZIENDA

L'Istituto comprensivo statale 12 di Bologna comprende cinque scuole: due dell'infanzia (A. Viscardi, Padre O. Marella) due primarie (A. Viscardi, Padre O. Marella) e una secondaria  di primo grado (L.C. Farini). Le scuole si trovano nella periferia est di Bologna. L'istituto comprensivo ha 134 addetti fra insegnanti, personale tecnico e amministrativo, e un fatturato annuo di 210 mila euro.

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