Un sistema di storage per ridurre i costi di manutenzione dell’infrastruttura IT: il caso Binari Sonori
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a cura di: DELL SpA
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Settore: Entertainment Multimedia
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L'azienda
Binari Sonori è un'azienda italiana che si occupa della traduzione e della localizzazione, compreso il servizio di doppiaggio, di qualsiasi prodotto multimediale in formato digitale, dai videogiochi ai filmati commerciali e professionali. Punto di forza dell'azienda è quello di poter fornire un supporto multilingua finalizzato alla realizzazione di contenuti multimediali in oltre 40 lingue diverse. Binari Sonori è attiva dal 1994 e attualmente opera con tre sedi nel mondo (Italia, Giappone e Stati Uniti) registrando un fatturato di circa 10 milioni di euro all'anno con una forza lavoro di circa 60 persone.
L'applicazione
Quest'anno è stata implementata una nuova architettura di storage per superare le problematiche di gestione emerse dal continuo e costante aumento dei volumi di materiale digitale che l'azienda si trova a trattare nel suo ambiente di produzione. Nel giro degli ultimi quattro anni il volume di storage da mantenere sempre in linea per le attività di produzione è aumentato di tre volte: da 1,5 terabyte nel 2007 a 4,5 terabyte nel 2011. Inoltre la complessità di gestione è amplificata dalla diversa tipologia di file da trattare (audio e video anche in hd) e dal numero degli stessi, che nei progetti multilingua risulta particolarmente elevato: in totale il sistema di produzione gestisce attualmente 4,5 milioni di file. Le limitazioni dell'architettura precedente, una storage area network funzionante esclusivamente su protocollo fiber channel, risultava particolarmente costosa ogni volta che nasceva l'esigenza di aumentare i volumi con l'acquisto di nuovi dischi ad alta velocità o di nuovi host per aumentare la potenza, hardware che poi poteva essere installato esclusivamente da personale certificato. La necessità di predeterminare in fase iniziale di un progetto gli adeguati valori di spazio e di potenza di storage rappresentava una forte rigidità poiché i due parametri generalmente subiscono delle variazioni molto significative durante l'esecuzione del progetto stesso. Così come anche la configurazione a priori di raid group, di storage group e la predeterminazione di quanti dischi vanno in una determinata Lun (logical unit number) è un'operazione poco affidabile. La soluzione per superare tali problematiche è stata trovata nel sistema di storage di nuova generazione Compellent di Dell che grazie all'architettura Fluid Data consente di mettere in atto la virtualizzazione dello storage e di non realizzare in fase iniziale una profilazione completa e definitiva, successivamente molto difficile da modificare, delle necessità di storage da assegnare a ogni singolo progetto. Inizialmente, infatti basta definire il volume logico e la sua dimensione, mentre successivamente è possibile agire con semplicità sui diversi profili di configurazione per dare maggiore flessibilità al sistema associando anche dischi di tecnologie diverse potendone aumentare il numero con molta facilità. La tecnologia adottata ha consentito la definizione su due livelli della nuova architettura di storage del sistema di produzione di Binari Sonori. Secondo la logica dell'Information Lifecycle Management, in modo del tutto automatizzato, il sistema indirizza i dati più utilizzati di un progetto verso i dischi a più alte performance gestiti con determinate tipologie raid, mentre quelli meno coinvolti vengono memorizzati su dischi meno veloci e quindi anche meno costosi.
I benefici
Il primo beneficio riscontrato dall’utilizzo della nuova architettura è la semplificazione del lavoro dello staff IT sul fronte della gestione dello storage. Questo grazie soprattutto alla nuova infrastruttura iScsi che permette una attribuzione più facile tra i volumi da gestire e i computer in linea, ma che consente anche l'utilizzo di dispositivi standard (per esempio i dischi in tecnologia Sas), meno costosi, sui quali possono intervenire anche tecnici non certificati. Grazie alla razionalizzazione del parco hardware, alla maggiore velocità della nuova architettura, e alla diminuzione del carico di lavoro per la Funzione IT, l'azienda stima un payback time dell’investimento inferiore a tre anni.