CNH Industrial ha creato una piattaforma dati universale che può essere consultata liberamente
Antonio Marzia: “Un settore all'avanguardia che ora ha bisogno di trovare un proprio linguaggio digitale”
-
a cura di: growITup
-
Settore: Capital goods
Scarica in PDF
-
L’idea in breve
Dati. Un mare infinito di dati. Dati relativi ad un determinato raccolto agricolo o alle qualità di un preciso ettaro di terra, ma anche dati, raccolti in ambito aziendale, sulle prestazioni offerte dai singoli veicoli. Sono quelli che la piattaforma di Open Innovation creata da New Holland, uno dei brand globali di macchine agricole di CNH Industrial, mette a disposizione di chi può avere interesse a studiarli.
Una piattaforma aperta, dunque, in grado di dialogare con terze parti: coltivatori diretti, pmi e startup attive nell'ecosistema dell'agroalimentare. Quest'ultimo tassello, in particolare, ha subito una decisa spinta di accelerazione grazie alla collaborazione con growITup, l'hub di innovazione creato da Cariplo Factory in collaborazione con Microsoft. L'obiettivo è quello di sfruttare tutte le informazioni accumulate per la certificazione qualitativa dei prodotti. E un primo passo è già stato fatto con il workshop sul #PrecisionFarming dello scorso luglio in cui una ventina di startup hanno presentato le loro innovative proposte sul possibile utilizzo dei dati.
Un settore all’avanguardia
L'esigenza di digitalizzare la realtà aziendale e dare un impulso innovativo è sempre stata forte all'interno della CNH Industrial. “Parliamo, comunque, di un settore tecnologicamente all'avanguardia”, spiega l'Head of Connected Services Antonio Marzia, “in cui un trattore o una mietitrebbia ogni giorno riesce a produrre qualche Gigabyte di dati”. Macchinari pesanti con 7/8 centraline monitoraggio per controllare le singole parti che, fin dai primi anni '90, si avvalgono dei più moderni sistemi di guida assistita e sensori di raccolta. E che, in corso d'opera, sono capaci di rilevare informazioni come quantità, umidità e resa del prodotto raccolto.
Il progetto di una piattaforma per la condivisione dati, strutturata in parte su cloud e in parte su server on-premises, parte nel 2013 con un investimento di alcune decine di milioni di euro. “A lungo si è riflettuto sulle opportunità offerte da questo genere di sapere e alla fine abbiamo deciso che la scelta più giusta e migliore fosse mettere quei dati a disposizione dei loro legittimi proprietari: gli agricoltori che avevano contribuito, in maniera anonima, alla loro raccolta”.
Il linguaggio universale
Lo scorso febbraio la piattaforma è stata lanciata negli Stati Uniti e nel 2018 sbarcherà anche in Europa. Ma l'infrastruttura esistente è già funzionante e totalmente sicura e può avvalersi per via telematica di un parco che conta oltre 30 mila veicoli connessi (15 mila dei quali in Europa).
L'obiettivo che CNH Industrial si è prefissato è rivoluzionario e potrebbe cambiare per sempre l'intero settore. “Non parliamo solo di dati”, specifica Antonio Marzia, “ma della creazione di un linguaggio standardizzato che porti ad un unico ecosistema”. Oggi, infatti, ogni macchinario agricolo ha il suo tool di riferimento a seconda della marca di appartenenza: le diverse informazioni che vengono raccolte su uno stesso terreno alla fine non possono essere “intrecciate” tra loro per un problema di comunicazione.
I nuovi traguardi per l’agricoltura
Innumerevoli sono i miglioramenti a cui una simile innovazione potrebbe portare. Cominciando dalle startup, individuate e selezionate da growITup, che sui dati contenuti nella piattaforma potrebbero sviluppare nuove forme di servizi per gli utenti. Per passare poi alle pratiche agricole vere e proprie: il coltivatore arriverebbe a conoscere per davvero ogni palmo della propria terra (elementi presenti in eccesso o in difetto). Informazioni che potrebbero tradursi in un concreto risparmio di risorse e in un minor impatto sull'ambiente (meno concime, meno diserbante e impiego di prodotti chimici, perché impiegati solo dove strettamente necessario). Per finire con la tracciabilità e la certificazione dei prodotti.
“Un servizio utile non solo per il cliente finale, che ha diritto di conoscere la storia del cibo che mette in tavola, ma anche per il produttore, che merita di ricavare un prezzo più alto per una materia prima d'eccellenza”. Un'opportunità che, non a caso, ha catturato l'interesse di grandi partner dell'industria alimentare, come Barilla e Peroni.
L’azienda
CNH Industrial ha alle spalle una lunga storia di acquisizioni e accorpamenti che, negli anni, l’hanno portata a diventare uno dei leader globali nel settore dei capital goods. Attraverso i suoi 12 diversi marchi (tra cui, nel segmento agricolo, New Holland Agriculture) produce e commercializza macchine per l’agricoltura e movimento terra, veicoli commerciali, autobus, mezzi speciali e motori. Presente in ben 180 Paesi, CNH Industrial ha l’obiettivo di espandere la propria presenza nei mercati emergenti, anche attraverso joint ventures con le realtà più innovative del settore digitale.
Pensata per favorire lo sviluppo delle startup italiane e aiutarle fornendo una fase complementare di accelerazione verso il go-to-market e un network internazionale, l'iniziativa growITup prende vita nel 2016 dalla collaborazione tra Microsoft e Fondazione Cariplo. Una sinergia tra due realtà fortemente presenti sul territorio che vuole essere un ponte tra le industrie del “made In Italy” e l’ecosistema delle startup più promettenti in ambiti differenti.