I-Park mobility solution, a Treviso i parcheggi a pagamento vengono monitorati da un software
Michela Mingardo: “Una migliore organizzazione della sosta e della mobilità ci ha permesso di effettuare interventi di riqualificazione urbana”
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Settore: Tecnologia
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Area tematica: Smart Communities
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L’idea in breve
Un sistema di monitoraggio della sosta che renda più semplice agli automobilisti trovare posto e agli ausiliari del traffico effettuare i controlli. Per realizzare un simile progetto il Comune di Treviso nel 2009 ha pubblicato un bando di gara, vinto da Trevisosta srl della quale faceva parte Intercomp Spa, azienda specializzata nella realizzazione di software per la gestione degli sosta.
La risposta è stata la mobility solution I-Park, un'applicazione basata su un complesso di sensori a induzione interrati sul manto stradale che permettono di sapere se uno stallo di parcheggio è occupato oppure no. Il servizio è entrato in funzione dal gennaio 2010 per regolare la sosta veicoli su strade e piazze all'interno del centro storico cittadino e anche in alcuni aree esterne. E con ottimi risultati stando alle parole della mobility manager Michela Mingardo che ha seguito il progetto fin dall’inizio: “Il sistema I-Park ci ha permesso non solo di fornire un utile strumento ai nostri cittadini, ma anche di efficentare il servizio attraverso l’attuazione di nuove politiche di gestione della sosta, di ridurre il tasso di soste abusive e, solo nel primo anno, di incrementare del 10% gli introiti comunali”.
L’informazione è cambiamento
Non va, infatti, dimenticato un aspetto importante: grazie ai sensori installati in tutti gli stalli, il sistema consente di avere in tempo reale e continuamente aggiornati dati importanti relativi al servizio di parcheggio (indice di occupazione, tasso di rotazione, stato di pagamento della sosta per ogni singolo stallo). Dati che in questi anni hanno contribuito a cambiare, oltre le abitudini dei trevigiani, pure la conformazione della città. “Una migliore organizzazione della sosta e della mobilità ci ha permesso di effettuare degli interventi di riqualificazione urbana”.
La Ztl cittadina è stata ampliata e un po' di posti sono stati tagliati, ma la comunità ha accettato il cambiamento, anche perché c'è l’app TreviMove che dà una mano. Grazie ad un finanziamento europeo, la Società di trasporto pubblico MOM e il Comune hanno infatti realizzato un'applicazione mobile che fornisce, insieme a numerose informazioni sui servizi di mobilità (trasporto pubblico, bike sharing, ecc..) la localizzazione in tempo reale dei posti di sosta disponibili, riducendo così il traffico “parassita”. Infatti l'automobilista sa subito dove dirigersi senza bisogno di girare in macchina per le vie del centro producendo inquinamento. Ma la novità agevola anche il lavoro degli ausiliari della sosta che ora, grazie ai sensori interrati e al software di gestione, individuano immediatamente i casi di sosta abusiva.
Come funziona la mobility solution
La componente principale del nuovo sistema sono i sensori a induzione posti sotto il manto stradale. Ogni stallo ne ha uno che rileva la presenza del veicolo parcheggiato trasmettendo poi i dati a un ricevitore posizionato sul parcometro di riferimento. Da lì finisce tutto a un server centrale che, a sua volta, dirama da remoto le informazioni ad altri dispositivi (all’ufficio Mobilità che poi rielabora i dati, ai pannelli informativi su strada, all’app mobile, ai palmari degli accertatori, ecc.) messi a disposizione degli utenti e della società che gestisce la sosta.
Anche per merito della partecipazione attiva di tutti i soggetti coinvolti, il progetto è in continua evoluzione. “Le informazioni che abbiamo a disposizione ( tasso di occupazione, tasso di rotazione e introiti generati da ogni parcheggio), ci hanno permesso in questi anni di attuare le modifiche sulle politiche di gestione della sosta al fine di andare incontro, in modo capillare, alle esigenze dei cittadini e degli operatori del centro storico ” aggiunge Michela Mingardo. Un esempio? Prendendo spunto dai suggerimenti degli utenti stessi, si sta valutando la possibile implementazione dell'app TreviMove in modo che in futuro, tramite smartphone, possano essere effettuati anche i pagamenti.
Un bando di gara per la concessione del servizio
Per implementare questa soluzione innovativa il Comune di Treviso nel 2009 ha pubblicato un bando di gara. Conscio dell’investimento che avrebbe comportato l’installazione di un sistema innovativo che fornisse tutti questi dati, il bando prevedeva una concessione del servizio per 5 anni. Una concessione lunga, ma studiata apposta per permettere alla società che avesse vinto la gara, e che si sarebbe fatta carico di mettere in funzione l’intero sistema (sensori, parcometri, hardware e software di gestione, ecc..), di poter rientrare, in tempo congruo, del proprio investimento (circa 900 mila euro per una città come Treviso), attraverso la percentuale annua del 25% sugli introiti che la sosta a pagamento porta ogni anno nelle casse del Comune.
L’azienda
Il progetto Smart Parking System è una soluzione innovativa sviluppata nel 2002 da Intercomp Spa allo scopo di creare una tecnologia che potesse trasformare la gestione del suolo pubblico in un utile risorsa per la Pubblica Amministrazione e per il cittadino. Nata nel 1983 come azienda di produzione di schede elettroniche e personal computer, la Intercomp Spa col passare del tempo si è specializzata nella realizzazione di soluzioni hardware per la gestione smart dello spazio pubblico.
Installato nel 2009, il sistema per il monitoraggio delle soste parcheggio a pagamento è stato il primo progetto tecnologico su cui ha deciso di investire il Comune di Treviso. Ma questo percorso di ammodernamento ha ricevuto un forte impulso negli ultimi anni con idee per il bike sharing, le colonnine di ricariche per le auto elettriche e i piani di spostamento casa/scuola.