Social media e brand, l’esempio di Genova
Gianluca Saba, Ufficio Relazioni internazionali e cooperazione internazionale: “l’idea è quella di allargare la partecipazione riuscendo in un secondo momento ad accedere a programmi di magg
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a cura di: ANCI
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Settore: Pubblica Amministrazione
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Genova capofila di Interactive cities
URBACT Interactive Cities è un progetto innovativo che ha l'obiettivo di esplorare in che modo i canali digitali, i social media e i contenuti generati dagli utenti possono migliorare la gestione delle città europee di oggi. Interactive Cities non si concentra tanto sugli aspetti tecnologici quanto su quale tipo di innovazione nel campo della comunicazione pubblica può essere utile per le autorità locali e i cittadini, promuovendo una migliore governance urbana, la partecipazione civica e la crescita economica.
Le città coinvolte partecipano a un percorso comune di apprendimento, scambio di competenze e buone pratiche, realizzato principalmente attraverso una serie di incontri internazionali, in ognuno dei quali viene affrontata una componente del processo comunicativo e partecipativo.
Il Comune di Genova, attraverso la Direzione Marketing della Città, Turismo e Relazioni Internazionali è capofila del progetto URBACT Interactive Cities, che vede coinvolta una rete di 10 città europee: oltre a Genova, Alba Iulia (Romania), Debrecen (Ungheria), Ghent (Belgio), Lisbona (Portogallo), Murcia (Spagna). Palermo (Italia), Tartu (Estonia), Varna (Bulgaria). Il progetto che ha avuto avvio nel maggio 2016 si concluderà nel 2018.
La città
Il Comune di Genova, con circa 244 chilometri quadrati e 600.000 abitanti, si sviluppa su una fascia costiera alle cui spalle ci sono colline e monti anche di notevole altezza (Monte Reixa: 1.183 m). La fascia costiera, che si estende dalla zona di Vesima a quella di Capolungo di Nervi, è lunga circa 42 km.
Due i torrenti principali: a levante il Bisagno, il cui corso termina nel quartiere della Foce; a ponente il Polcevera, tra Sampierdarena e Cornigliano. La città è divisa in 9 Municipi. Il tessuto economico di Genova ha subito grandi trasformazioni, passando da una connotazione industriale fondata sull'industria principale, quella del porto, ad una più avanzata basata sui servizi (terziario avanzato, turismo, commercio, ricerca tecnologica, ecc.).
La città si è dotata, dal 2010, di una associazione, Genova Smart City, per integrare i diversi strumenti pianificatori e condividere le strategie, facendo ricorso allo strumento più semplice ed immediato e nel contempo più democratico per proseguire l’impegno comune in maniera strutturata. L’Associazione, creata su iniziativa di Comune di Genova, Università ed Enel, vede ora la presenza di circa 90 soci attivi, appartenenti al mondo della ricerca, dell’industria, delle istituzioni, delle associazioni, e della finanza.
Le attività
L’amministrazione genovese è la capofila di un network di 10 città e attraverso Interactive cities ha organizzato un lavoro di apprendimento e scambio di esperienze. I temi trattati vertono su come attraverso i social network e il coinvolgimento di cittadini, turisti si possa:
1) rafforzare l’immagine delle città in termini di marketing e attrattività tanto a livello locale quanto internazionale;
2) promuovere le imprese sviluppando la collaborazione tra città, attività imprenditoriali e commerciali, nello specifico lavorando su particolari quartieri delle città;
3) sensibilizzare, ingaggiare e comunicare informazioni sullo sviluppo dei grandi progetti di riqualificazione delle città. Rafforzare quindi i processi partecipativi riguardo a scelte strategiche sui cambiamenti della città.
Ogni città ha scelto di concentrarsi su uno dei tre temi: Genova per esempio ha deciso di utilizzare i social media per promuovere il brand della città e i suoi grandi eventi e rafforzare quindi la sua vocazione turistica. Murcia e Palermo hanno spinto sulle grande opere aiutandosi con i social media per spiegare e coinvolgere i cittadini relativamente ad alcune scelte urbanistiche come, per esempio, la pedonalizzazione di alcune aree della città.
Caso diverso quello di SemaEst Paris, un partner di progetto che ha incentrato il proprio lavoro sull’obiettivo di favorire, sempre attraverso l’uso dei social media, la rigenerazione economica di alcuni quartieri di Parigi.
In particolare, Genova ha deciso di promuoversi attraverso diverse iniziative sostenute dal progetto: spingendo verso l’ingaggio degli studenti Erasmus, trasformati ambasciatori della città, e in generale coinvolgendo influencer locali e nazionali; coinvolgendo i cittadini in una grande campagna di condivisione di immagini per favorire la costruzione condivisa di una narrazione della città; promuovendo strategie social coordinate in occasione dei grandi eventi.
Ottimi i risultati delle operazioni, che hanno utilizzato soprattutto Instagram, Facebook e Twitter.
Il futuro
Mancano circa sette mesi alla conclusione del progetto, ma l’idea è quella di proseguire nell’iniziativa e ampliare la platea delle città coinvolte.
Il progetto prevede di far diventare Interactive cities un gruppo di lavoro stabile all’interno di Eurocities (uno dei principali network di città europee) allargandone le sfere di competenza (potrebbe per esempio includere la partecipazione innovativa). In questo modo si potrebbe accedere ad altri programmi europei che garantiscano finanziamenti più ampi di quelli garantiti da Urbact pensando anche di poter lavorare non solamente sul trasferimento/condivisione di metodologie, ma anche sulla sperimentazione di nuove tecnologie.