Il software libero per monitorare le reti informatiche aziendali
Banca Intesa Sanpaolo lo ha scelto cinque anni fa per la sua flessibilità ed efficienza

Il software libero per monitorare le reti informatiche aziendali

Gianmario Parisi, Storage manager dell’istituto: “È stato un gran passo avanti per soddisfare le nostre esigenze di controllo di infrastrutture e sistemi”

L’idea in breve

In un mondo in cui tutti i dati sono digitali e passano dalla rete, avere il pieno controllo della propria infrastruttura IT è fondamentale: tanto più nel caso di istituti come le banche, che devono gestire dati delicatissimi che riguardano le finanze dei propri clienti, oltre a erogare loro i servizi di cui hanno bisogno.

Il monitoraggio del proprio sistema informatico è perciò importantissimo: quello di Intesa Sanpaolo è imperniato su circa 300 switch – i dispositivi che connettono attraverso la fibra ottica i server ai dati contenuti negli archivi informatici –, collocati tra Moncalieri e Torino (sede primaria), Settimo Torinese (sede di High Availability) e Parma (sede di Disaster Recovery). Per tenerli sotto controllo, l’istituto bancario ha scelto di utilizzare Zabbix, un software open source ideato nel 1998 dal programmatore russo Alexei Vladishev: il programma serve a monitorare il funzionamento dei server e dei servizi di rete a essi correlati, e a segnalare eventuali problemi.

Una soluzione efficiente

Intesa Sanpaolo utilizza Zabbix da cinque anni: “L’abbiamo adottato in seguito a un confronto di mercato che ha coinvolto sia soluzioni proprietarie che open source e grazie alla collaborazione con uno dei partner che ci forniscono servizi informatici, che ci ha aiutato nello sviluppo di una soluzione efficiente” spiega l’ingegner Gianmario Parisi, Storage e data manager di Intesa Sanpaolo. “Dopo le prime valutazioni su interazioni limitate abbiamo esteso in modo consistente l’uso del software, che adesso è adoperato principalmente in due aree aziendali: la gestione delle piattaforme server e quella dell’infrastruttura storage”.

I vantaggi di Zabbix

Zabbix serve quindi a “tenere sotto controllo tutte le risorse tecnologiche, come i supporti per la memorizzazione dei dati e le infrastrutture della connessione, e inoltre i loro livelli di utilizzo” prosegue il suo racconto l’ingegnere. “I malfunzionamenti di solito si collocano sulle infrastrutture in fibra che connettono i server, gli switch, e possono riguardare sia la componente attiva che quella passiva – ovvero i pannelli, i cablaggi o le fibre. Una volta intercettati da software, tutti questi problemi si concretizzano in allarmi che sono di diversi tipi in base alla natura del guasto, e vengono inviati a una consolle centralizzata”.

Il principale vantaggio di Zabbix rispetto ad altri software concorrenti, secondo Parisi, è la grande flessibilità: “È una soluzione affidabile e funzionale. E’ inoltre altamente configurabile, per quanto riguarda sia la reportistica – che è facile da rendere in maniera sia tabellare che grafica – che la storicizzazione e correlazione degli eventi: se ad esempio registriamo, nello stesso intervallo di tempo, degli errori in punti diversi dell’infrastruttura, in base all’esperienza precedente e alla loro correlazione, all’interno della fase di monitoraggio si possono costruire dei modelli che ci dicono in modo più accurato cosa sta succedendo”. 

“Una alternativa ai software proprietari”

“Rispetto alle soluzioni che utilizzavamo in precedenza, anche quelli basati su prodotti con licenza proprietaria, Zabbix è stato un grande passo avanti” conclude l’ingegnere: “Ci ha consentito di implementare in tempi ragionevolmente brevi e a costi competitivi una soluzione funzionante. Con le soluzioni precedenti, al contrario, abbiamo sempre avuto grosse difficoltà nel soddisfare le nostre esigenze in modo adeguato ”.

Inoltre, essendo un programma open source, distribuito secondo la modalità di licensing GPL (GNU Public License), Zabbix ha consentito alla banca un notevole risparmio sulle licenze: “Da quando lo usiamo – conclude Parisi – paghiamo soltanto i servizi: mettendo tutto insieme, licenze, persone e servizi, il costo per il controllo di gestione dell’infrastruttura si è ridotto in modo importante”.

L’azienda

Intesa Sanpaolo è il gruppo bancario nato nel 2006 dalla fusione di Banca Intesa e Sanpaolo IMI, che ha iniziato ad operare dal 1° gennaio 2007. Oggi si colloca tra i primi gruppi bancari della zona euro, con una capitalizzazione di mercato che a settembre 2017 era di 50,1 miliardi di euro. La banca offre i propri servizi a 12,3 milioni di clienti avvalendosi di una rete di oltre 4.600 sportelli presenti in tutt’Italia, con quote di mercato non inferiori al 12 per cento nella maggior parte delle regioni. Il gruppo è attivo anche nell’Europa centro-orientale, in Medio Oriente e in Nord Africa, con circa 1.100 sportelli e 7,7 milioni di clienti delle banche controllate che operano in 12 paesi. Inoltre, ha una rete internazionale specializzata nel supporto alla clientela corporate, diffusa 27 Paesi: in particolare, Medio Oriente, Nord Africa e le aree in cui si registra il maggior dinamismo delle imprese italiane, come Stati Uniti, Brasile, Russia, India e Cina.

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