La quintessenza della medicina personalizzata con la Diatech Pharmacogenetics
Oggi grazie alla tecnologia possiamo davvero mettere in pratica il principio di Ippocrate, che nel 400 a.C. affermava: “È più importante sapere che tipo di persona abbia una malattia, che sa
-
a cura di: Regione Marche
-
Settore: biotecnologie
-
L’azienda
È tra le prime aziende in Europa a creare e commercializzare kit diagnostici per test farmacogenetici. Obiettivo: analizzare il nostro DNA per valutare qual è la giusta terapia per ciascuno di noi. La Diatech Pharmacogenetics, nata nel 2011 come spin off della Diatech (azienda impegnata nel settore dell’infettivologia), è specializzata nella farmacogenetica del cancro. L’azienda ha 50 dipendenti ed il laboratorio molecolare diagnostico più grande d’Italia (6mila mq). Qui si fa ricerca, sviluppo, produzione e commercializzazione.
Ognuno di noi risponde in modo diverso a un farmaco
«Già a metà degli anni 90, siamo stati tra i pionieri dell’utilizzo del DNA per eseguire test diagnostici di malattie come l’epatite» spiega Fabio Biondi, socio fondatore, presidente e amministratore della Diatech Pharmacogenetics. «Dal 2011 ci siamo specializzati nella farmacogenetica del cancro, un settore ad altissima tecnologia che oggi rappresenta una nicchia, ma con una previsione di crescita esponenziale. L’esigenza di innovare? Siamo partiti da qui: il nostro DNA è unico e diverso da quello di ogni altro essere umano. Ognuno di noi risponde in maniera personalizzata a suoni, dolori, stimoli. Anche i farmaci vengono assorbiti dal nostro organismo in modo unico. In oncologia, un farmaco è efficace sul 15- 20% della popolazione. Per questa patologia, la farmacogenetica è fondamentale, è la quintessenza della medicina personalizzata».
L’innovazione? Dire che un farmaco è utile o no prima della sua somministrazione
«Abbiamo creato un kit, che viene utilizzato negli ospedali e nei centri specializzati come Humanitas di Milano, per fare analisi del DNA sia sulle cellule del paziente, sia sulle cellule del tumore. Possiamo così sapere se un farmaco è efficace per quella persona, se non lo è o se, addirittura, è tossico; e lo possiamo dire, prima della somministrazione», È questa la grande innovazione. Stiamo parlando infatti di farmaci molto costosi, circa 2mila Euro a trattamento, che potrebbero risultare persino inefficaci. Con la farmacogenetica, possiamo capire quando un farmaco è utile, evitando gli sprechi e i potenziali effetti collaterali.
Risultati
«Grazie al kit possono essere eseguite centinaia di indagini in tempo reale sullo stesso paziente. E nel caso delle espressioni geniche, è possibile la prognosi della malattia. Vantaggi? Sulla salute del paziente e sull’efficienza dell’ospedale. A parità di costo - ma spesso anche con costi inferiori - l’Ospedale può migliorare le terapie. Il nostro obiettivo è arrivare ad una “risonanza magnetica genetica”, che ci fa capire esattamente che tipo di paziente abbiamo davanti». Inoltre la Diatech Pharmacogenetics sta lanciando un test innovativo per identificare precocemente pazienti con lesioni tumorali al colon, semplicemente esaminando il DNA intatto presente nelle feci. «E’ una scoperta rivoluzionaria, basata su una specifica metodica di analisi del DNA fecale, brevettata dall’Istituto Scientifico Romagnolo per lo studio e la cura dei tumori, che noi abbiamo trasformato in un’applicazione facile da utilizzare» aggiunge Biondi. «E’ un prodotto all’avanguardia ed un esempio positivo di collaborazione tra pubblico e privato. Il futuro della ricerca italiana dovrà passare, necessariamente, attraverso un nuovo modello di collaborazione tra Università ed impresa. Come succede al MIT di Boston o a Stanford in California. Ci vogliono leggi, finanziamenti ma anche un cambio di mentalità».