L’Unione di Comuni Marca Occidentale
Anna Maria Giacomelli, coordinatrice: “Migliorare l’attrattività e la competitività del territorio complessivo dei comuni attraverso un dialogo intenso e costruttivo con tutti i portatori di
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a cura di: Regione Veneto - Direzione Enti Locali
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Settore: Pubblica Amministrazione
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Area tematica: Smart Communities
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L’idea in breve
L’Unione di Comuni della Marca Occidentale, un processo che iniziato nel 2014, si è costituito legalmente nell’aprile 2016, dopo un’importante attività di formazione e di verifiche di fattibilità.
Il progetto parte da una forte volontà politica e territoriale ed ha delle solide basi amministrative ed economiche per garantire ai cittadini una omogenea offerta dei servizi, migliorandone anche la qualità. Sotto il coordinamento della Dott.ssa Anna Maria Giacomelli, dopo un’importante attività di formazione a cui le amministrazioni si sono sottoposte, la visione aperta e l’intenzione di lavorare insieme per creare un nuovo ente che potesse fare massa critica, ricevere fondi e finanziamenti e rendere omogenei i servizi offerti ai cittadini, ha già portato i primi risultati con una ricaduta sia sugli aspetti economici che sul benessere dei cittadini.
Nuovi modelli e coordinamento
Il percorso, iniziato con i Sindaci dei Comuni di Vedelago, Castello di Godego, Loria, Resana, Riese Pio X, si è poi concluso con l’uscita del Comune di Castello di Godego. Il processo di unificazione è infatti un lungo percorso di consapevolezza che parte comunque da importanti aspetti come l’omogeneità territoriale, la stessa solidità economica e l’apertura verso una riorganizzazione delle competenze a favore del miglioramento dei servizi, pertanto necessita di una forte sinergia.
La Marca Occidentale è un territorio molto dinamico sotto il profilo demografico, in quanto la popolazione è cresciuta negli ultimi 10 anni più della media provinciale e regionale, incremento dovuto principalmente al decentramento urbano di Castelfranco e all’immigrazione di stranieri, in diminuzione negli ultimi anni. La buona dotazione di servizi alle persone è in grado di soddisfare una domanda molto dispersa sul territorio, caratterizzato dalla presenza di molti centri (21 fra frazioni e capoluoghi).
Dall’esigenza al beneficio
La cooperazione fra Comuni di diverse dimensioni è un’opportunità per tutti, soprattutto per i Comuni più piccoli che in questo modo possono fare massa critica e arrivare ad offrire ai propri cittadini servizi che singolarmente non sarebbero in grado di attivare. La costituzione dell’Unione di Comuni, quindi, è il frutto di una scelta volontaria e consapevole, e l’Unione funzionerà secondo le regole che sono state decise dai Comuni e fissate nello Statuto, nel rispetto dei vincoli di legge. Fattore imprescindibile, i rapporti di fiducia e stima reciproca, pur nella diversità degli orientamenti politici, fra i Sindaci che settimanalmente hanno la consuetudine di confrontarsi su problemi comuni nell’ottica della promozione dello sviluppo del territorio. Questi Sindaci costituiscono un gruppo che si caratterizza per la disponibilità al confronto, senza contrapposizioni pregiudiziali, e la ricerca delle soluzioni nell’interesse delle rispettive comunità di appartenenza, senza escludere nessuno. Grazie al supporto della Regione che ha permesso di cofinanziare i costi di avvio, permettendo agli enti di avere una struttura funzionante, non vi sono stati costi aggiuntivi per gli enti. A distanza di un anno sono stati già razionalizzati i primi costi e create nuove efficienze.
Benefici
Oltre ad un’apertura di visione, che ha iniziato ispirandosi alle buone pratiche dell’Emilia-Romagna, miglioramento dei servizi e coordinamento territoriale, il progetto si basa su obiettivi di unificazione di servizi per diminuire i costi e per favorire il benessere dei cittadini e dei lavoratori, ne sono testimonianza:
- l’avvenuta approvazione da parte dell’Unione di comuni Marca Occidentale, di un Regolamento unitario sul sistema integrato dei servizi sociali in Unione. Tale obiettivo è stata una premessa necessaria per procedere alla verifica dei metodi di erogazione dei servizi e dei benefici nei Comuni di Loria, Resana, Riese Pio X e Vedelago. Dopo l’approvazione al Senato della legge delega (il 9 marzo), e l’approvazione definitiva in Consiglio dei Ministri del decreto legislativo attuativo, l’Italia ha per la prima volta nella sua storia una legge sulla povertà.
Il Reddito di inclusione (REI) – la misura unica nazionale di contrasto alla povertà –consiste in un sostegno economico accompagnato da servizi personalizzati per l’inclusione sociale e lavorativa. Il REI prevede l'erogazione del sostegno economico solo condizionatamente all’adesione a un progetto personalizzato di attivazione sociale e lavorativa.
Lo scopo è quello di evitare “le trappole della povertà” è importante agire sulle cause con una progettazione personalizzata che individui i bisogni della famiglia, predisponga interventi appropriati, l’accompagni verso l’autonomia. La regia è affidata al servizio sociale, nella logica della rete integrata dei servizi e del pieno coinvolgimento del Terzo settore, delle parti sociali e di tutta la comunità.
Al sostegno monetario quindi si accompagna un vero e proprio patto, in cui si individuano gli obiettivi e i risultati attesi, i sostegni necessari forniti dai servizi e gli impegni assunti dai membri del nucleo.
Tra l’ultimo trimestre 2016 e il primo del 2017 sono stati effettuati più di 50 inserimenti lavorativi di soggetti deboli e svantaggiati con la collaborazione del Centro Provinciale per l’impiego dei quali 19 di questi tirocini lavorativi sono andati a buon fine e quindi definitivamente assunti, un’altra decina di inserimenti sono stati attivati con il progetto POLIS ( Promozione di Opportunità di Lavoro e Inclusione Sociale) cofinanziato dalla Regione Veneto.
I servizi sociali dell’Unione di Comuni Marca Occidentale, hanno inoltre implementato una struttura che opera per l’attivazione del “Patto per il lavoro” – inclusione sociale. I risultati attesi consistono nella formazione di una graduatoria dei soggetti previsti dalla normativa inclusi nel Patto. E’ stato inoltre approvato dalla Conferenza dei Sindaci, l’inserimento del progetto inclusione lavoro, nell’aggiornamento del Piano di Zona ULSS 2.
- L’avvenuta aggiudicazione ad un’unica software house, che dispone di tutti i moduli operativi, per tutti i 4 comuni facenti parte dell’Unione e per l’Unione stessa, questo comporterà a partire dal 1 gennaio 2018, un interscambio dei dati fra enti, una formazione condivisa, la possibilità di lavorare per l’Unione direttamente dai comuni e in mobilità, anche favorendo il telelavoro, tutto questo permettendo una razionalizzazione dei costi calcolata in circa 250.000,00 in 4 anni.