Domotica, questa è la volta buona

Sommario workshop

E’ stato uno dei primi scenari di tecnologia avanzata. Già alla metà degli anni 80 del secolo scorso in molte fiere di apparecchiature elettroniche e di software, erano presenti le prime applicazioni di domotica. Il settore, tuttavia, non è mai riuscito a decollare. Oggi vi sono le condizioni perché questo avvenga, grazie a elettrodomestici che possono “dialogare” fra loro e con le smart grid, grazie a Internet che consente capacità di interazione senza precedenti. La domotica è quindi entrata a pieno titolo nella possibile progettazione di smart city, anche per gli apporti al risparmio energetico che da essa possono arrivare. Anche in questo campo, tuttavia, si sta facendo meno di quanto si potrebbe. Le tecnologie sono tutte pronte, vi sono team che presidiano tutte le componenti tecnologiche della domotica, ad esempio l’Osservatorio Internet of Things del Politecnico di Milano o grandi aziende come BTicino. Un’area interessante, poi, è quella delle ricerche che si occupano di come gli umani si interfacciano con le macchine, alla ricerca di soluzioni smart che rendano fluida questa comunicazione. Se ne occupano in particolare allo Human Technology Lab dell’Università di Padova.

C’è poi la necessità di azioni più incisive da parte delle amministrazioni comunali, che devono per esempio predisporre dei bandi edilizi che comprendano richieste precise per le applicazioni domotiche.

INTERVENGONO
Dott.ssa Angela Tumino, Osservatorio Internet of Things, Politecnico di Milano

Prof. Luciano Gamberini, Direttore Human Technology Lab, Università di Padova

Ing. Ernesto Santini, Direttore Sviluppo e Tecnologie Sistemi Residenziali, BTicino