Smart Hospital a Orbassano: energia a Km zero dai rifiuti sanitari

Smart Hospital a Orbassano: energia a Km zero dai rifiuti sanitari

L'ENTE

L’ospedale San Luigi Gonzaga di Orbassano (TO) è un ospedale polispecialistico, con struttura a padiglioni, sede di due corsi di laurea, di laboratori di ricerca e del Centro Regionale Antidoping. Occupa la sede attuale dal 1970, ma sorse a Torino nel 1826.

IL PROGETTO

Ad oggi il sistema di smaltimento dei rifiuti ospedalieri rappresenta un problema rilevante per le strutture sanitarie sia in termini logistici sia in termini economici. Il progetto-pilota dell’ospedale San Luigi di Orbassano è finalizzato allo smaltimento e alla valorizzazione di questi rifiuti perchè, opportunamente trattati, si possono trasformare in nuove fonti di combustibile non fossile a km zero. Il progetto si propone di trattare gli scarti, sminuzzarli, sterilizzarli e gassificarli. In partnership con il Politecnico di Torino e Fotorecuperi, un operatore privato del settore rifiuti, la sperimentazione nasce, all’interno dell’azienda ospedaliera, per individuare un nuovo modello di gestione e valorizzazione dei rifiuti sanitari pericolosi e a rischio infettivo.

Si tratta di un impianto pilota che presenta costi di realizzazione notevolmente più contenuti rispetto agli impianti di termovalorizzazione, con vantaggi per l’utenza in termini di maggior ecocompatibilità e risparmio. Si stima che con l’introduzione del nuovo sistema la gestione dei rifiuti ospedalieri del San Luigi costerà circa 15-30% in meno. Finora il sistema più avanzato tra le soluzioni proposte dal mercato per lo smaltimento dei rifiuti ospedalieri prevede il confezionamento e il trasporto dei rifiuti fuori regione (in Piemonte non ci sono impianti dedicati) con l’impiego di contenitori riutilizzabili e rigenerabili, e lo smaltimento in impianti di termovalorizzazione destinati esclusivamente al trattamento dei rifiuti sanitari pericolosi a rischio infettivo. Il nuovo impianto permette invece la sterilizzazione dei rifiuti e la conversione in combustibile non fossile nei pressi dell’ospedale stesso. Il processo permette di annullare il pericolo infettivo e di produrre un materiale irriconoscibile e maneggiabile senza rischi, riutilizzabile in campo energetico ed identificato dalla stessa norma come Combustibile da Rifiuti (C.D.R.). Nell’ultimo stadio del processo sperimentato nell’ospedale di Orbassano il materiale recuperato viene gassificato e riutilizato all’interno della struttura di recupero per la produzione di energia elettrica e calore per l’acqua e il riscaldamento.
Un ulteriore ampliamento del progetto che si sta valutando è quello di riutilizzare questa energia pulita per alimentare mezzi elettrici in dotazione della struttura o destinati alla raccolta rifiuti.

I BENEFICI

Il risparmio per l’ospedale in termini di costi di gestione, trasporto e smaltimento è stimato a fine percorso
sperimentale intorno al 15-30% (paragonato al sistema di smaltimento attuale). Un vantaggio evidente per la struttura sanitaria e per il contribuente. Questo sistema tecnologicamente molto avanzato permette di produrre energia pulita a km zero, con benefici rilevanti sull’ambiente e sul consumo energetico.