L'ultima innovazione di Regione Lombardia: una piattaforma online per assegnare le case popolari
Con un profilo su internet si possono opzionare fino a 5 lotti abitativi. Maggiore velocità e trasparenza, merito della nuova normativa

L'ultima innovazione di Regione Lombardia: una piattaforma online per assegnare le case popolari

Francesco Foti: “Matching più elevato tra domanda e offerta grazie a un sistema simile a quello delle agenzie private”

L’idea in breve

Rendere più veloce e trasparente nei criteri l'assegnazione dell'edilizia residenziale pubblica, ovvero quelle abitazioni che vengono comunemente definite “case popolari”. Questo l'obiettivo che si è posta Regione Lombardia quando, in seguito all'approvazione di una nuova normativa sull'edilizia popolare, ha promosso un gruppo di lavoro interistituzionale (di cui sono stati chiamati a far parte tutti i soggetti in qualche modo interessati) per studiare la progettazione e realizzazione di una piattaforma online apposita. Uno strumento indispensabile per il cittadino che può candidarsi e ricevere in modo facile e chiaro le informazioni desiderate, ma anche per lo stesso ente regionale che in questo modo migliora il proprio controllo di gestione e risparmia tempo in lunghe procedure cartacee. “Il cambiamento è indiscutibile”, afferma Francesco Foti, direttore vicario della Direzione Programmazione Politiche abitative di Regione Lombardia. “Si è passati da un sistema incentrato sugli alloggi ad uno che si preoccupa del servizio offerto al cittadino”.

L’importanza del cittadino

Il cambiamento è possibile perché a cambiare per prima è stata la normativa che disciplinava l'edilizia popolare. Un patrimonio abitativo stimato in circa 170 mila case di cui i due terzi appartengono all'Aler (Azienda Lombarda per l'edilizia residenziale). Merito, dunque, della legge regionale 8 luglio 2016 n.16 e del successivo regolamento approvato il 4 agosto del 2017 se i bandi a lunga scadenza, pubblicati dai Comuni con l'obiettivo di definire una graduatoria per l'assegnazione degli alloggi, non esistono più. O almeno sono molto diversi da com'erano prima. Ora gli avvisi pubblici sono sovracomunali e fanno riferimento solo alle abitazioni effettivamente disponibili.  Finalmente chiarezza per il cittadino che così è informato su quante unità stanno per essere assegnate e quante possibilità si hanno di ottenerne davvero una. Per tutto il resto poi c'è la piattaforma.

Semplice da utilizzare, complessa da realizzare

Le modalità per accedere al servizio richiedono pochi passaggi: il cittadino crea un proprio profilo con le caratteristiche del nucleo familiare e la piattaforma risponde proponendo diverse opzioni abitative in base alle composizione del nucleo familiare richiedente, a quel punto basta scegliere fino a 5 alloggi per cui fare richiesta e aspettare che vengano pubblicate le graduatorie. Vero che le graduatorie sono relative alla singola unità abitativa, ma l'essere sovracomunale garantisce ai candidati di avere una possibilità anche per abitazioni che vengono assegnate in un Comune diverso da quello di residenza. “L'obiettivo è garantire il più alto matching possibile tra domanda e offerta utilizzando un sistema simile a quello delle piattaforme immobiliari private”.

Costata un investimento complessivo di circa 600 mila euro, “la piattaforma ha richiesto un lavoro di affiancamento e un gruppo di lavoro interistituzionale che, per garantire il migliore risultato possibile, è stato allargato a tutti i soggetti interessati”. Non solo Regione Lombardia, ma anche 7

Comuni (Milano, Rozzano, Cinisello Balsamo, Cologno Monzese, Monza, Bergamo e Brescia) in rappresentanza dell'ANCI e le cinque aziende Aler lombarde. Oltre a Lombardia Informatica, la società in house di Regione Lombardia che si occupa della realizzazione materiale dei nuovi progetti informatici.

Fase di testing

Ora per la piattaforma arriva il periodo più difficile: una lunga attesa di 6 mesi fatta di test in due diversi piani di zona (aree che comprendono insieme più Comuni) per accertare eventuali criticità su cui intervenire o miglioramenti tecnici da apportare. Ma, già ora le premesse sono buone e le aspettative nei confronti del nuovo sistema grandi. “Noi speriamo che questo strumento ci aiuti a rendere più chiara e rapida l'assegnazione degli alloggi”, aggiunge Francesco Foti. “E se darà i risultati che ci attendiamo, il prossimo passo sarà allargare l'influenza della piattaforma anche ad altri settori”. Settori come quello dell'housing sociale, in una seconda fase che richiederà anche la partecipazione di nuovi soggetti (cooperative e società di servizi).

L’ente

Regione Lombardia è un ente territoriale, dotato di autonomia statuaria e con funzioni legislative e amministrative, che dà lavoro a circa 3000 dipendenti. Da anni impegnata in un piano di digitalizzazione di tutte le attività di governo e di erogazione dei servizi, Regione Lombardia si avvale della Società Lombardia Informatica per la realizzazione di progetti negli ambiti di e-Government, e-Health ed e-Procurement in ottica citizen-oriented. Costituita nel 1981, Lombardia Informatica è una società di servizi a capitale interamente regionale e soggetta a direzione della Regione. Svolge un ruolo di collegamento tra la domanda della Pubblica Amministrazione, l'offerta del mercato dell'Information&Communication Technology e le Imprese/cittadini che usufruiscono di questi servizi.

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